Per non dimenticare: 27 gennaio, la Giornata della Memoria

Questa immagine molto nota documenta la deportazione degli Ebrei polacchi dal ghetto di Varsavia. Voglio invitarvi ad osservarla e a riflettere per un istante proprio per non dimenticare la Shoah che ha colpito innanzitutto gli ebrei europei , gli zingari, i Testimoni di Geova , e i ” diversi ” ( portatori di handicap , omosessuali , ecc.) nel nome della superiorità e purezza della razza Ariana.
Queste idee razziste erano diffuse in molti paesi Europei . In Italia il 15 novembre 1938 furono emanate le Leggi Razziali .l’art 3 diceva testualmente: “Alle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche o private, frequentate da alunni italiani non possono essere iscritti alunni di razza ebrea. E’ tuttavia consentita l’iscrizione degli alunni di razza ebraica che professino la religione cattolica nelle scuole elementari e medie dipendenti dalle autorità ecclesiastiche.
(da Ecco i Razzisti.Santa Maria degli Angeli 1995-Tipografia Parziuncola)

YATA 21 e PLINSKY

3 commenti su “Per non dimenticare: 27 gennaio, la Giornata della Memoria”






  1. Sì, mi ricordo,
    andarono spinti e consapevoli
    che uno sempre resterà
    per accendere il lume.
    Andarono,
    con la sciarpa al collo
    per illudere un tepore.
    Mi salutò Miriam.
    Mi salutarono i gemelli Cohen.
    Ines mi donò l’ombrello
    nella pioggia che cadeva.
    E Raoul…il biondo Raoul
    quel piccolo fermaglio
    che serrava il grembiule
    della nostra scuola.

    Gli addii – Gian Ruggero Manzoni. Moretti & Vitali. Bergamo, 2003


  2. Carissima,
    condivido pienamente il tuo pensiero.
    Con i miei piccoli ho un po’ di difficoltà nel promuovere dibattiti su questi argomenti poichè temo che, dovendo scendere in particolari, ciò potrebbe ferirli senza che abbiano poi la capacità di rielaborare adeguatamente le informazioni.
    O forse, è solo una mia proiezione: mia mamma è ebrea, è stata internata in un campo di concentramento, una delle poche sfuggite ai forni crematori. Anche in questo momento sto piangendo.
    Dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni la bellezza, la sacralità della vita in tutte le sue manifestazioni, e ai più grandicelli far conoscere la voragine di dolore che la nostra specie umana procura a sè stessa e al mondo che lo ospita.
    Ciao, Carla,
    è’ sempre piacevole sentirti.
    P.S
    Ho riportato anche nel mio blog, di seguito al tuo commento scritto, questa mia risposta perchè non sò ancora se è bene rispondere di seguito ai messaggi ricevuti, o “recapitare” l’eventuale risposta nel blog, o posta elettronica, di chi ha inviato il messaggio. Tu che ne dici? Sono troppo contorta?






  3. Ciao Leila,
    devo ringraziare Yata e Plinsky per aver portato sul Blog il nostro “minuto di silenzio” e per averci permesso di dire: “Io Ricordo”.
    Ti sono grata per la tua generosa testimonianza, per l’affetto e la stima che mi dimostri e l’attenzione con la quale segui il nostro lavoro.
    E’ una stima e un affetto che ricambio, ma posso dire ricambiamo, perché vedo che i miei ragazzi frequentano volentieri anche la tua scuola.
    Un caro saluto anche ai tuoi ragazzi che aspettiamo di incontrare su questo o sul vostro blog.

    carla

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