Modelli di sviluppo
Governatore ha pubblicato un post intitolato: Agenda 21, ma ho visto che nessuno di voi ha commentato. Non ho capito se è non è stato letto o se non è stato compreso. Desidero tornare sull’argomento che è senza dubbio molto importante.
Il modello di sviluppo economico, adottato dai paesi “progrediti”, ha permesso ad una piccola parte della popolazione del pianeta un elevato tenore di vita, sollevandola dalle fatiche del lavoro pesante, garantendole cibo, beni e servizi in grande quantità.
Questo modello di sviluppo è basato sui seguenti concetti fondamentali:
• La specie umana ha il diritto di dominare le altre specie viventi sulla terra.
• Tutte le forme di vita sono al servizio della specie umana. Esseri viventi e componenti non viventi rappresentano le risorse che gli uomini possono utilizzare per raggiungere i propri obiettivi.
• Il progresso, che ha caratterizzato la storia umana, è sempre stato capace di trovare una soluzione ad ogni problema.
• La Terra è grande e ha possibilità illimitate.
Il nostro benessere è stato prodotto a spese dell’ambiente naturale e a carico della maggior parte della popolazione del pianeta, che vive in condizioni di sottosviluppo.
Dobbiamo continuare così, o è possibile adottare un nuovo modello di sviluppo?
Bibliografia e linkografia:
G. Arduino – Educazione Tecnica. Lattes. Torino, 1998. vol. B pp. 21-23
Governatore – Agenda 21. 28 marzo 2004
www.cittasostenibili.minori.it
Lo sviluppo sostenibile
Il vecchio modello di sviluppo, definito improprio, ha causato gravissimi danni all’ambiente, ha distrutto molte risorse naturali e molte specie vegetali e animali. Dopo la conferenza mondiale di Stoccolma del 1972, è nato un movimento di pensiero per creare un nuovo modello di sviluppo che non ripetesse gli errori del passato. Si iniziano a sentire due parole chiave, come ecosviluppo e sviluppo sostenibile, che vogliono sottolineare l’impostazione del nuovo modello, basato soprattutto sul rispetto dell’ambiente. I concetti fondamentali si possono riassumere così:
– Lo sviluppo ha l’obiettivo di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali e di quelle future.
– Senza arrestare il progresso economico, una buona parte della crescita dovrà andare in aiuto dei paesi più poveri.
– Lo sviluppo dovrà mirare a soddisfare i bisogni primari dei poveri della terra: cibo, acqua, salute ed istruzione.
– Lo sviluppo dovrà tener conto della conservazione dell’ambiente.
Nella conferenza internazionale di Rio de Janeiro del 1992 è scaturita la dichiarazione sull’ambiente e lo sviluppo. La dichiarazione non è vincolante per gli Stati e non prevede organismi di controllo.
G. Arduino – Educazione Tecnica. Lattes. Torino, 1998. vol. B pp. 21-23
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