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  Parlo io

I lavori dei bambini

Angelo (10 anni): Dalla provincia di Catanzaro, pastore. “La scuola mi piace, ma mi addormento sempre sul banco. Quando stavo in seconda elementare e avevo sette anni ho dovuto dire alla maestra perché mi addormentavo. Lei pensava che la sera facevo tardi a guardare i film o a giocare. Continuava a sgridarmi e allora sono scoppiato a piangere e gliel’ho detto: Maestra, io dormo perché ho sonno. Mio padre la mattina mi sveglia alle tre, vado con lui a portare le pecore a pascolare. Poi col latte ci facciamo le caciotte, le ricotte e le portiamo ai negozianti. Alle sette e mezzo torniamo a casa, mi lavo, mi metto il grembiule e vado a scuola. Ma la scuola mi piace. La maestra dice che sono intelligente e devo continuare a studiare. Secondo mia mamma è inutile: che mi serve studiare se poi farò il pastore come papà? A me comunque piace stare con le pecore, la mattina nelle campagne c’è tanto silenzio ed io le chiamo tutte. A volte però mi siedo in un sasso e mi addormento. Ma papà mi sveglia. Certe volte mi ha picchiato con il frustino, dice che lo fa per il mio bene, che così cresco più e che devo ricacciare indietro le lacrime se voglio diventare un uomo. Ma io non ci riesco sempre. Talvolta penso che vorrei essere come gli altri bambini, che hanno il papà muratore o idraulico, così non dovrei più alzarmi presto.”

Fabio (13 anni):Provincia di Brescia. “Frequento la terza media. Quest’ anno finisco non so che farò ma non credo di continuare. Aiuterò mio padre nella sua piccola azienda di scarpe. Dopo la scuola mangio e poi vado in azienda. Quando ero più piccolo dovevo incollare l’etichette sulle scarpe, è una cosa facile però se lo fai per tutto il pomeriggio alla fine ti viene a noia. Io qualche volta sbuffo ma papà si arrabbia e allora non mi ribello perché mi dispiace se si arrabbia. Qualche volta riesco a scappare via un po’ prima di cena e raggiungo i miei amici alla saletta dei videogiochi. Sono il nostro passatempo preferito. Anche se a me piace molto pure il cinema, ma qui non c’è. I compiti non li faccio sempre, preferisco lavorare e uscire con gli amici. Anche le maestre lo sanno, è inutile rimproverarmi se studio poco, tanto studiare non è importante se il lavoro ce l’hai già. Quando cresco farò il capo. Mio padre dice che anche lui quando era piccolo ha lavorato, che si è fatto da solo e che il lavoro non ha mai ucciso nessuno. Tranquillo Fabio, mi dice, lavorare non ti fa male.

Corriere della sera

9 commenti su “nessun titolo”

  1. Mi ha fatto un grande effetto leggere questo articolo perchè tutti noi quando pensiamo a sfruttamento minorile o hai diritti violati dei bambini pensiamo di conseguenza a paesi poveri e lontani da noi. Pochi sanno che anche in Italia; sia nel Nord che nel Sud, molti bambini non vanno a scuola e iniziano prestissimo a lavorare..Elena90

  2. Mi dispiace molto per questi bambini e ragazzi, che vorrebbero andare a scuola ma i loro padri li mandano a lavorare a quell’età.Dovrebbe essere una loro scelta invece c’è sempre qualcuno che li obbliga..poveri!E pensare che ce ne sono molti in Italia..!Ciao Ciao….MENGO FRA.

  3. Io mi alzo alle 7:30, loro 3 o 4 ore prima.

    Io vado a scuola e studio mentre loro lavorano.

    Io torno a casa e c’è già un bel piatto di minestra calda pronto in tavola, loro non trovano niente di pronto e mangiano quello che c’è o che gli danno.

    Al pomeriggio io faccio i compiti, gioco e mi diverto, loro continuano a lavorare stancandosi.

    Alla sera sto in casa al caldo a guardare la televisione mentre loro sono stanchissimi e si vanno a letto tardi per poi svegliarsi prestissimo.

    Shamanking

  4. Non pensavo che l’italia, pur essendo un paese ricco di benessere ci siano ancora bambini che si alzano prestissimo la mattina per andare a lavorare!

    Questo articolo mi ha fatto riflettere molto perchè mi sembra ancora strano che la gente faccia lavorare i propri figli e che pensi che il lavoro sia più importante dello studio………..

    D’accordo il lavoro è essenziale per il futuro ma per realizzare ciò ci devono essere le basi della scuola. by salwa

  5. sfruttare i bambini in questo modo è un reato. Avendo letto questo articolo ho potuto confermare che anche in italia esiste lo sfruttamento minorile.spero che tutto questo sparisca dall’italia e da tutto il mondo. genna90

  6. Io mi alzo alle 7,00, loro alle 3 o alle 4 di mattina.

    Io mi preparo per andare a scuola e lì, studio mentre loro lavorano.

    Quando torno a casa mia mamma mi prepara da mangiare la pasta, a loro non c’è nessuno che gli prrepari da mangiare e mangiano pane,e ortaggi.

    Al pomeriggio io faccio il mio dovere, gioco e mi diverto insieme ai miei amici, loro continuano a lavorare faticando e guadagnando poco.

    Alla sera sto in casa comoda sul mio letto o sul divano a guardare la televisione e ad andarmi a letto quando sono stanca, mentre loro devono finire di lavorare e si vanno a letto tardi per poi svegliarsi prestissimo.

    MENGO FRA

  7. mi dispiace moltissimo per questi ragazzi… o per meglio dire, bambini… abbiamo parlato molto del lavoro minorile, ma non pensavo che anche in Italia ci fossero delle storie così… marilyn

  8. non pensavo che dei genitori potessero far lavorare dei bambini così piccoli e per così tante ore e soprattutto che una madre possa insegnare al proprio figlio che lo studio non è importante solo perchè da grande avrà un lavoro assicurato. io penso che senza studiare una persona in futuro non possa fare quello che gli piace e che desidera fare e quindi penso che i genitori di questi ragazzi dovrebbero fargli vivere la propria infanzia e che li dovrebbero far continuare a studiare.

    vittoria

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