MANI
Mani delicate e piccole, mani di neonato
Mani dure come cemento armato
Piene di ferite e di anni di lavoro forzato
Mani delicate e dita affusolate, mani del mio amore
Mani di vecchio dall’apparenza innocua
Ma impregnate del sangue dei martiri
Coperte di guanti da onori militari
Lavate ma luride, bianche ma nere di morte
Mani tremanti le tue
Quando ti ho detto di amarti
Sfiorare il mio viso e perdersi
In un tenero abbraccio
Mani incerte malate
Col groppo respinto con forza
Mani pudicamente mai sfiorate
Mani fredde papà
Mani piccole dei miei bambini
Con le loro storie inventate
Mani da lavare e brontolare
Tenerle in bocca per giocare
Mani che han premuto un grilletto
E deciso il destino di un uomo
Mani che non hanno coscienza
Ne un briciolo di vergogna
Mani per raccogliere il raccolto
Mani che cantano felici
Mani per suonare una canzone
Per inventare una piccola magia
Mani stanche la sera
Prodigarsi oltre il dovuto
Mani di chi fatica e spera
Mani per un semplice saluto
di Giancarlo Bruzzolo
Questa poesia è bellissima. Mi piace soprattutto il passo: “Mani che non hanno coscienza
Ne un briciolo di vergogna”. Speriamo che le nostre mani servano a qualche cos’altro oltre a “Decidere il destino di un uomo”