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 Giornata della memoria. Ad Auschwitz 44 capi di stato e di governo per non dimenticare

Auschwitz-Birkenau. Giornata della memoria

Soldati polacchi ad Auschwitz

Auschwitz, 27 gennaio 2005

Nell’ex campo liberato il 27 gennaio 1945, oggi coperto di neve, ha dato l’avvio alla cerimonia con una ventina di minuti di ritardo un treno, che è entrato fischiando nel campo di Auschwitz-Birkenau per ricordare le vittime che furono deportate da tutta l’Europa in vagoni piombati.

44 capi di Stato e di governo, per l’Italia il premier Silvio Berlusconi, alte cariche istituzionali provenienti da tutto il mondo, rappresentanti religiosi e sopravvissuti che ancora recano tatuato il numero con cui furono marchiati, hanno partecipato alla celebrazione per i 60 anni dalla liberazione.
 
 Wladyslaw Bartoszewski, prigioniero numero 4427, uno dei tre che ha parlato alla cerimonia ha detto: "Per un ex prigioniero di Auschwitz è un evento inimmaginabile e profondamente commovente poter prendere la parola sul più grande cimitero della storia d’europa, un cimitero senza tombe".

Il presidente israeliano Moshe Katzav ha definito il campo di Auschwitz,  la "capitale dell’impero della morte", mentre il presidente russo Vladimir Putini ha dichiarato che: "La domanda a cui non riusciamo a dare una risposta è una sola: come è potuto succedere?".
 
Con la "cerimonia delle candele" e in un turbinio di fiocchi di neve si è conclusa l’ultima parte delle celebrazioni della giornata della memoria nel campo di sterminio nazista di Auschwitz. Mentre scende la sera e tutte le luci del campo sono accese, davanti ai soldati polacchi schierati lungo le rotaie gli ex detenuti cominceranno ad accendere uno ad uno le candele in memoria del milione di vittime, seguiti dai capi di stato e di governo che hanno voluto oggi essere ad Auschwitz.   

Nell’ex campo liberato il 27 gennaio 1945, oggi coperto di neve, ha dato l’avvio alla cerimonia con una ventina di minuti di ritardo un treno, che è entrato fischiando nel campo di Auschwitz-Birkenau per ricordare le vittime che furono deportate da tutta l’Europa in vagoni piombati.

44 capi di Stato e di governo, per l’Italia il premier Silvio Berlusconi, alte cariche istituzionali provenienti da tutto il mondo, rappresentanti religiosi e sopravvissuti che ancora recano tatuato il numero con cui furono marchiati, hanno partecipato alla celebrazione per i 60 anni dalla liberazione.
 
 Wladyslaw Bartoszewski, prigioniero numero 4427, uno dei tre che ha parlato alla cerimonia ha detto: "Per un ex prigioniero di Auschwitz è un evento inimmaginabile e profondamente commovente poter prendere la parola sul più grande cimitero della storia d’europa, un cimitero senza tombe".

Il presidente israeliano Moshe Katzav ha definito il campo di Auschwitz,  la "capitale dell’impero della morte", mentre il presidente russo Vladimir Putini ha dichiarato che: "La domanda a cui non riusciamo a dare una risposta è una sola: come è potuto succedere?".
 
Con la "cerimonia delle candele" e in un turbinio di fiocchi di neve si è conclusa l’ultima parte delle celebrazioni della giornata della memoria nel campo di sterminio nazista di Auschwitz. Mentre scende la sera e tutte le luci del campo sono accese, davanti ai soldati polacchi schierati lungo le rotaie gli ex detenuti cominceranno ad accendere uno ad uno le candele in memoria del milione di vittime, seguiti dai capi di stato e di governo che hanno voluto oggi essere ad Auschwitz.   

Nell’ex campo liberato il 27 gennaio 1945, oggi coperto di neve, ha dato l’avvio alla cerimonia con una ventina di minuti di ritardo un treno, che è entrato fischiando nel campo di Auschwitz-Birkenau per ricordare le vittime che furono deportate da tutta l’Europa in vagoni piombati.

44 capi di Stato e di governo, per l’Italia il premier Silvio Berlusconi, alte cariche istituzionali provenienti da tutto il mondo, rappresentanti religiosi e sopravvissuti che ancora recano tatuato il numero con cui furono marchiati, hanno partecipato alla celebrazione per i 60 anni dalla liberazione.
 
 Wladyslaw Bartoszewski, prigioniero numero 4427, uno dei tre che ha parlato alla cerimonia ha detto: "Per un ex prigioniero di Auschwitz è un evento inimmaginabile e profondamente commovente poter prendere la parola sul più grande cimitero della storia d’europa, un cimitero senza tombe".  
 
Con la "cerimonia delle candele" e in un turbinio di fiocchi di neve si è conclusa l’ultima parte delle celebrazioni della giornata della memoria nel campo di sterminio nazista di Auschwitz. Mentre scende la sera e tutte le luci del campo sono accese, davanti ai soldati polacchi schierati lungo le rotaie gli ex detenuti cominceranno ad accendere uno ad uno le candele in memoria del milione di vittime, seguiti dai capi di stato e di governo che hanno voluto oggi essere ad Auschwitz

giogallots; chri91 & sissi91

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