Microchip sugli alunni, polemiche negli Usa

WASHINGTON – Età: dai sei ai 13 anni circa. Professione: alunni. Novità: devono portare un collare al collo, come fossero mucche, un chip che controlla ininterrottamente i loro spostamenti all’interno della scuola.

E’ un modello educativo che non ha convinto la maggior parte dei genitori dei 600 alunni – dalla prima elementare alla terza media – della Brittan Elementary School di Sutter, California.

I ragazzini, senza che le famiglie fossero state informate, sono stati costretti a indossare una targhetta d’identificazione contenente un microchip che rivela agli insegnanti i loro movimenti all’interno della scuola. È la stessa tecnologia usata da alcuni allevatori di bestiame.

LE PROTESTE DEI GENITORI – L’iniziativa del preside ha sollevato la dura reazione di molti genitori. «Deve esistere un sistema per migliorare la sicurezza dei nostri ragazzi senza farli sentire un capo di bestiame o un prodotto del supermarket – sottolinea Michael Cantrall, uno dei numerosi genitori che hanno protestato -. La scuola deve educare gli studenti ad assumere comportamenti responsabili: il metodo Grande Fratello non mi sembra il migliore».

Cosa ne pensate???????????????

Gioia

4 commenti su “Microchip sugli alunni, polemiche negli Usa”

  1. E’ a dir poco sbalorditivo. Essere seguiti costantemente via computer è soffocante. Non vedo comunque a cosa può servire per la sicurezza, basta avere qualcuno che controlla i movimenti fuori dalle classi dei ragazzi come fa la nostra Tata.

    W LA TATA

  2. Ho inserito il post di Gioia tra gli appunti. L’articolo, infatti, ci propone una serie di interrogativi sui quali sarebbe bene concentrare la nostra attenzione.

  3. Può aiutarci nella riflessione anche questo post: “Riprese con il cellulare, ora serve il consenso”

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