Un portatile da 100 dollari per superare il digital divide

Gli studenti potranno usarlo al posto dei libri di testo Il governo cinese pronto a ordinarne in quantità

E il suo ideatore stima: "Presto saranno più diffusi dei cellulari"
 
Un computer portatile da 100 dollari per portare la tecnologia nei paesi poveri. Lo propone Nicholas Negroponte, fondatore del Medialab al Massachusetts Institute of Technology (Mit), uno dei guru del digitale. L’idea di Negroponte è teoricamente semplicissima: usare componenti economici per abbattere i costi. Una cosa fattibilissima per tutte le parti di un laptop ad esclusione del display. Negroponte sostiene di aver risolto questo problema dotando il suo computer di un monitor simile a un telo, sul quale l’immagine viene retroproiettata, in una tecnologia che è una via di mezzo tra il cinema e la tv. Con questo sistema, lo schermo costa appena 20 dollari. Il software adottato sarebbe, ovviamente, tutto open source. Un pc di questo tipo potrebbe essere inviato nei paesi in via di sviluppo sotto forma di kit da assemblare sul posto, un’altra misura che permetterebbe di tenere il prezzo basso eliminando i costi della manifattura. Nei sogni del suo ideatore, il pc supereconomico arriverà a sostituire i libri di testo.   Negroponte, che ha una particolare abilità nell’evangelizzazione delle istituzioni e nella raccolta di fondi, sta presentando la sua idea in tutti i consessi che si occupano di divario digitale, da ultimo il World Economic Forum di Davos. Il capo del Medialab ha trovato un primo alleato commerciale in Amd, ma l’appoggio più prezioso è probabilmente quello ottenuto dal governo cinese, che ha promesso di fare un grosso ordine se il computer da 100 dollari sarà finalmente sviluppato. "In Cina, spendono ogni anno 17 dollari per ogni bambino per i libri di testo. E lo fanno per cinque o sei anni", spiega Negroponte, secondo il quale i ministeri dell’Educazione otterrebbero significativi risparmi investendo sul suo pc. Ma il suo obiettivo è ancora più ambizioso: rendere il portatile da 100 dollari più diffuso dei telefoni cellulari.
Mi sembra un’ottima iniziativa. Magari se troviamo qualcuno a cui donarlo………

Da Repubblica

Djfoca91 

Abbiamo già parlato di digital divide o divario digitale, ma sappiamo di cosa si tratta?
Il problema dell’informatica e dell’accesso a internet non è, forse, marginale per paesi come l’Africa, dove è a rischio la vita stessa?
Perchè mai i paesi in via di sviluppo hanno bisogno di computer e di internet?
E in occidente esiste questo problema?

A voi la parola… ma prima DOCUMENTIAMOCI

1 commento su “Un portatile da 100 dollari per superare il digital divide”

  1. Credo che questo Negroponte abbia avuto davvero una bella idea! Come abbiamo discusso mesi fa, la diffusione di tecnologie di massa è importantissima per non lasciare i paesi in via di sviluppo per sempre paesi in via di sviluppo. Spero soltanto che non avvengano episodi di guerriglia commerciale tra le aziende che vorranno vincere gli appalti per la fornitura dei componenti, perchè gli accordi si dilungherebbero nel tempo e la diffusione potrebbe diventare troppo lenta.

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