Un robot traduce il linguaggio dei segni
Arriva dal Giappone la prima versione sperimentale di una mano robotica che trasforma input vocali in gesti comprensibili dagli audiolesi
Tokyo – Un braccio metallico di ottanta centimetri ed un cervello elettronico in grado di tradurre il giapponese in linguaggio segnico: si tratta del nuovo automa messo a punto dalla comunità scientifica giapponese, presentato dal dipartimento scolastico della prefettura di Fukuoka.La macchina, nata dal sogno di due appassionati di robotica, è il primo prototipo di un sistema automatico per facilitare la comunicazione tra bambini affetti da problemi auditivi. Partorito dalle geniali menti di Keita Matsuo e Hirotsugu Sakai, entrambe insegnanti elementari, il robot in alluminio capisce circa 50 suoni differenti. Naturalmente, il progetto è soltanto all’inizio del suo sviluppo: attualmente, la macchina riesce a tradurre con successo soltanto una dozzina di frasi semplici. Equipaggiata con una serie di micromotori, la mano artificiale dell’automa articola con scaltrezza le parole, seguendo in modo preciso i suoni di un interlocutore. In futuro, fanno sapere i due progettisti, l’automa verrà dotato di una nuova unità per il riconoscimento vocale. L’obiettivo è di raggiungere un alto livello di efficacia, capace di rendere la macchina particolarmente utile in tutte le strutture pubbliche.
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Anche questa è una strabiliante invenzione!!! che più avanti sarà sicuramenta molto utile per i sordo-muti!!!
Voglio molti commenti!!!!!!
fena