Ciao a tutti sono Vina, questo post parla dei robot e del cinema.
In epoca moderna compare il termine robot, per la prima volta nel dramma dello scrittore cecoslovacco Karen Capev R.U.R. (1929). La parola deriva dal ceco ròbota , lavoro, e indica appunto i lavoratori automatici. Il tema del robot impazzito che si ribella all’uomo si ritrova in molti film tra cui spicca Il mondo dei robot (1973) di Charles Crichton, con Yul Brinner nella parte di un inarrestabile sterminatore di uomini. I robot, inizialmente costruiti per assecondare i desideri di ricchi visitatori di un enorme parco divertimenti, si ribellano e compiono stragi. Il tema viene poi riproposto recentemente nel Jurassic Park (1993) di Steven Spielberg che sostituisce ai mostri meccanici i mostri preistorici prodotti dalla biogenetica. La fusione di elementi biologici e meccanici in mostruosi organismi cibernetici, ha generato una galleria di mostri estremamente ampia. Il termine cyborg (fusione dei termini inglesi cybernetic e organism), è coniato nel 1960 per esprimere l’idea di creare organismi potenziati dalla tecnologia, in grado di adattare l’uomo alle imprese spaziali.
Dopo le serie televisive dell’uomo e della donna bionica, in cui i cyborg operavano in difesa del bene, ecco comparire tutta una serie di creature spaventevoli. Nel 1984 arriva Terminator, di James Cameron, con il terribile Arnold Schwarzenegger giunto dal futuro per uccidere Sarah Connor, personaggio chiave del destino dell’umanità. Nella continuazione del film Terminator viene riprogrammato e diventa buono. Sarà lui a proteggere il figlio della Connor da un altro più sofisticato robot di ultima generazione. Analogamente, Robocop (1987), di Irvin Kershner, è un cyborg-poliziotto costruito per mantenere l’ordine a Detroit e per combattere il crimine. E’ creato con il cervello e il corpo di Murphy, un agente morto in servizio e, nella continuazione del film, deve affrontare un altro più moderno e terrificante robot cattivo. Nel 1977, nel film Blade Runner di Ridley Scott erano comparsi anche i replicanti, veri e propri robot biologici quasi indistinguibili dagli uomini, nei quali erano stati addirittura impiantati dei "ricordi sintetici" di un’infanzia e di un passato mai esistiti. Nel 1991 è la volta di Edward mani di forbice di Tim Burton, con il pallido giovane che al posto delle mani possiede delle cesoie che utilizza con abilità straordinaria per tagliare siepi a forma di creature umane e animali, per tosare cani, per acconciare signore e per aprire le porte. Sfruttato per compiere furti e scassi finisce nei guai.
Preso dal sito: linguaggio globale
Ciao, Vina
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Questo post mi ha fatto tornare in mente i film della mia adolescenza (e in parte infanzia). In particolare robocop e edward mani di forbice. Penso che dovrò trovare i dvd/cassette del primo a breve!
Mi piace questo blog, lo seguirò…
Mario
PS: se vuoi dai un occhio al mio
ciaociao!