A caratteristica veramente innovativa di Windows 7 avrebbe dovuto risiedere nella completa riscrittura dell’intero codice, sebbene le modifiche a livello architetturale sarebbero dovute rimanere minime. Le versioni precedenti infatti sono basate tutte sullo stesso kernel introdotto agli inizi degli anni ‘90 con Windows NT 4.0; con Windows 7 invece l’intero approccio del sistema operativo nei confronti delle applicazioni doveva cambiare radicalmente basandosi interamente sugli hypervisor e quindi sfruttando a pieno le tecnologie di virtualizzazione. A ottobre 2007 era stata presentata una prima versione del nuovo kernel, chiamata in codice MinWin, in grado di avviare il sistema utilizzando solo 25 MB di spazio disco e 40 MB di occupazione di memoria RAM. MinWin era solo la base sulla quale dovevano poi venire sviluppati i nuovi sistemi e al momento della presentazione era composto da circa 100 file contro i 5000 del cuore di Vista.
vista fa skifo molto meglio windows 7 cmq bel articolo