Storia dell’energia
Breve relazione di Lucia Adele Nanni
Il rapido progresso della tecnologia e dell’industrializzazione, dalla rivoluzione industriale dei primi anni dell’800 fino ai nostri giorni, ha richiesto un enorme consumo delle risorse energetiche terrestri. La legna è stata il nostro primo combustibile.Già all’inizio dell’era cristiana molte zone della Grecia, dell’Africa settentrionale e del Vicino Oriente erano state disboscate senza pietà, in parte per sgomberare i terreni e usarli per nuovi pascoli e per l’agricoltura, in parte per procurarsi combustibile. Il Medioevo ha visto il graduale disboscamento dell’Europa Occidentale e i tempi moderni hanno assistito al disboscamento del Continente Nordamericano e della foresta amazzonica. Si può affermare che nelle zone temperate del mondo, salvo Canada e Siberia, non restino più grandi aree di foresta. Tutto ciò ha provocato un disastro ecologico difficile da rimediare e che anzi purtroppo continua. Carbone e petrolio hanno poi preso il posto del legno come combustibile. Le prime notizie di effettiva estrazione del carbone risalgono addirittura al XII secolo; Marco Polo parla dell’uso del carbone in Cina nei suoi resoconti dei viaggi che fece nel 1200. Nel secolo XVII l’Inghilterra, disperatamente a corto di legname per le attività industriali e per la sua flotta navale, cominciò a passare all’uso su larga scala del carbone come combustibile. In un primo tempo il carbone fu usato come combustibile domestico per il riscaldamento e la cottura, poi opportunamente trattato e trasformato in coke, depurato della sua componente catramosa, fu utilizzato come combustibile per fondere i minerali ferrosi, sostituendo il carbone alla legna. Quando fu inventata la macchina a vapore, fu usato il carbone per riscaldare l’acqua e portarla ad ebollizione; ciò contribuì in maniera determinante all’avvento della rivoluzione industriale. Attorno al 1850 perforando pozzi per attingere acqua si scoprì che andando più in profondità a volte sgorgava una sostanza oleosa e infiammabile; era petrolio e negli anni successivi furono trivellati i primi pozzi petroliferi. Per il primo mezzo secolo gli usi del petrolio furono limitati, ma con l’invenzione del motore a combustione interna, o motore a scoppio, la richiesta di petrolio crebbe enormemente. Nel motore a scoppio il carburante per la produzione dell’energia viene bruciato all’interno del motore stesso, mentre nella macchina a vapore il carburante costituito dal carbone viene usato per far bollire l’acqua e creare vapore sotto pressione che viene poi introdotto nel motore e lo fa muovere. Si scoprì che il petrolio, attraverso il processo di raffinazione, si poteva dividere in frazioni o parti da utilizzare in modo diverso; una di queste parti era la benzina, proprio quello che ci voleva per far funzionare il nuovo motore a scoppio. Cominciò così la grande ricerca di giacimenti di petrolio e se ne scoprirono di enormi in Texas e soprattutto in Medio Oriente. Dopo la seconda guerra mondiale il mondo intero è passato dall’uso del carbone a quello del petrolio, che è diventato la principale risorsa energetica mondiale. Nella ricerca del petrolio ci si è imbattuti anche in giacimenti di gas naturale o metano e anche questo tipo di combustibile è diventato di uso comune e il suo consumo è cresciuto enormemente negli ultimi decenni. Questi combustibili vengono anche utilizzati nelle centrali termoelettriche per la produzione di energia elettrica, fondamentale per tutte le attività domestiche, industriali e artigianali. Un contributo alla produzione di energia elettrica viene dato dalle centrali idroelettriche, dove vengono creati enormi bacini acquiferi con la costruzione di imponenti dighe. L’acqua accumulata viene incanalata lungo strette tubazioni che la portano più in basso a forte velocità e fa muovere delle turbine che producono energia elettrica. Queste risorse sono però limitate; gas, petrolio e carbone sono combustibili fossili, residui di vita animale e vegetale di lontane ere geologiche e non possono essere sostituiti una volta consumati. L’umanità sta consumando tali riserve in modo davvero insostenibile e si dovrà trovare il modo di limitare l’impiego dei combustibili fossili, non solo per le limitate riserve ancora esistenti ma anche perché tali combustibili producono gravi problemi di inquinamento. Mezzo secolo fa ha fatto la sua comparsa in modo inaspettato un’altra forma di energia disponibile in grandi quantità, l’energia nucleare o atomica. A dire il vero è comparsa al mondo intero con lo scoppio delle prime bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki alla fine della seconda guerra mondiale. L’utilizzo dell’energia nucleare ha portato alla costruzione delle prime centrali nucleari già nel 1954 negli Stati Uniti. Tale nuova fonte di energia non ha di certo risolto il problema energetico mondiale e anche oggi si dibatte se continuare o meno a mantenere in funzione le centrali nucleari esistenti e a costruirne delle nuove. I due grossi problemi sono la sicurezza di tali centrali e lo stoccaggio delle scorie radioattive prodotte da tali centrali. Si ricordi il disastro accaduto nella centrale di Cernobyl in Ucraina il 26 aprile 1986, dove l’esplosione di uno dei reattori provocò la fuoriuscita di una nube radioattiva che invase l’intera Europa con gravi danni alla salute delle persone e all’ambiente, senza contare i morti nelle vicinanze dell’esplosione, soprattutto negli anni successivi, a causa del cancro e della leucemia provocati dall’esposizione alla radioattività. Oggi le centrali nucleari sono molto più sicure ed efficienti, ma l’utilizzo del nucleare è oggetto di continui dibattiti. Ed ora uno sguardo al futuro, che in parte è gia in fase di attuazione, e con ciò intendiamo ricordare le energie rinnovabili o alternative. Potremmo infatti fare sforzi più importanti per sfruttare l’energia idrica delle centrali idroelettriche o per sfruttare su più larga scala l’energia eolica.
Altre forme di energia alternativa sono quella geotermica che sfrutta il calore proveniente dal centro della terra , o quella che sfrutta le maree oceaniche.
Tali fonti di energia pulita, per le quali non esistono particolari problemi legati a rischi di incidenti o allo smaltimento di scorie, non possono però da sole coprire l’intero fabbisogno mondiale di energia.
La speranza è quella di potere in futuro sfruttare l’enorme quantità di energia che il sole riversa sulla terra; si calcola che il sole riversi sulla terra una quantità di energia pari a circa 50.000 volte il nostro fabbisogno.
Il problema è come sfruttare convenientemente tale enorme quantità di energia che abbiamo a disposizione per un tempo praticamente indefinito.
La tecnologia ci permette già di poter in parte sfruttare l’energia solare, si pensi ai pannelli che consentono di produrre acqua calda grazie all’insolazione, il così detto solare termico o ai pannelli fotovoltaici che trasformano immediatamente l’energia solare in energia elettrica.
Proprio in questi ultimi mesi vediamo sorgere nel nostro territorio numerosi di questi impianti, grandi estensioni di terreno ricoperte da pannelli fotovoltaici, tutti perfettamente allineati e orientati verso sud.
Tale tecnologia deve però fare ulteriori progressi per poter sfruttare l’energia solare in un modo così redditizio da sostituire totalmente o quasi l’utilizzo dei combustibili fossili e l’energia nucleare.
E’ comunque la strada da percorrere per un futuro energetico più pulito e sicuro.
Lucia Adele Nanni
bello! 😉