VISIONE DAL FUTURO
“L’arca hi-tech ci salverà nella prossima fine del mondo ?
Chi di noi non ha realmente pensato ad una probabile fine del mondo ? Da diversi anni ci vengono propinati film catastrofici in perfetto stile americano : scioglimento improvviso dei ghiacciai , innalzamento delle acque , temperature rigidissime o elevatissime . E noi umani che agli occhi dello spazio siamo più minuscoli di formiche che fine faremo ? Esisterebbe un modo per salvare tutto il mondo umano oppure un cataclisma universale è un chiaro disegno divino come accadde ai tempi di Noè come ci racconta la Bibbia?
E’ un interrogativo a cui realmente non sappiamo rispondere ma intanto c’è chi si ingegna seriamente con progetti in grado di metterci al sicuro in caso di grande emergenza . L’architetto moscovita Alexander Remizov in collaborazione con un team di ingegneri tedeschi e con lo scienziato russo Lev Brivtin ha disegnato una struttura capace di resistere a qualsiasi catastrofe e di produrre energia . La struttura si chiama “ The Ark” proprio come l’arca di Noè. E’ una sorta di mega rifugio adatto ad ambienti estremi , ma che all’occorrenza è in grado , grazie al suo “guscio” impermeabile e alla particolare carena a nido d’ape, di galleggiare sull’acqua. The “Ark” è un bunker ecosostenibile edificabile in 3 o 4 mesi, ed è economico e compatibile con ogni clima . La struttura modulare comprenderà 14 mila metri quadrati calpestabili e potrà accogliere fino a diecimila persone . Lo scheletro della struttura è antisismica composta da archi di legno e funi d’acciaio e ricoperta da una plastica autopulente leggera e resistente . Le grondaie metalliche saranno utilizzate anche come collettori solari per il riscaldamento dell’acqua . Nella cupola saranno disposti pannelli solari e la curvatura della copertura renderà possibile la confluenza delle correnti d’aria intorno al condotto centrale . In questo imbocco centrale saranno installati i generatori eolici e gli impianti che potenzieranno le turbine . Ovviamente l’innovazione non si limita ai materiali utilizzati,ma è il perno della filosofia stessa della struttura :un generatore di energia eolica corre attraverso il centro dell’edificio fornendo quindi l’elettricità . Nel caso poi che l’Arca fosse utilizzata sull’acqua , a tutto questo potrebbe aggiungersi l’energia termica . Il calore del sole accumulato verrà convertito in altre forme di energia mentre i rifiuti verranno smaltiti senza inquinamento attraverso un sistema di termo scissione (combustione in assenza di ossigeno ).. All’interno dell’Arca non mancano né il verde né i confort . Le piante garantisco un adeguato apporto d’ossigeno e un ambiente gradevole . Le ampie balconate offrono alle persone spazi comuni confortevoli . Remizov si è ispirato a “Biosphere” , una gigantesca serra progettata per contenere un ecosistema completo e autosufficiente , costruita tra il 1987 e il 1991 in Arizona . Lo scopo della struttura era quello di studiare applicazioni per possibili colonizzazioni di pianeti nello spazio . Ma anche la salvaguardia di un ecosistema in vista di possibili cataclismi sul nostro pianeta . Ma Biosphere fu un fallimento perché all’interno si formò una grande quantità di anidride carbonica dovuta alla presenza di numerosi batteri e la convivenza di un gruppo di persone all’interno di questa si rivelò un vero disastro . Oggi Biosphere è un’attrazione turistica . Remizov ha sviluppato una tecnologia e un design moderni compatibili con la cura e il rispetto dell’ambiente . Mentre in Italia si discute da anni sulla costruzione del ponte sullo stretto di Messina c’è chi elabora idee e progetti per un futuro migliore . L’idea di quest’arca galleggiante viene da un Paese che nulla ha a che fare con l’acqua , mentre l’Italia è per ¾ bagnata dal mare ! Il progetto di Remizov è molto ambizioso e tecnologicamente avanzato, ma si spera di non vederlo realizzato perché le catastrofi tanto annunciate si spera siano frutto di pura immaginazione .