La pirateria musicale trova nuovi mezzi

LOS ANGELES (USA) – I diversi segmenti della musica online stanno prendendo diverse direzioni. A registrarne le scintille ci pensa l’ultimo rapporto dell’autorevole centro di ricerche Pew Internet &American Life Project   , che segnala diversi movimenti: innanzitutto un calo nel numero di download illegali dalle reti; quindi un concomitante aumento degli scambi illeciti di musica attraverso altri metodi e strumenti, in primis gli iPod  (gli utilissimi mp3 dell’ Apple), i blog, le messaggerie istantanee e la posta elettronica; e infine una crescita costante dell’acquisto di musica via Internet.
Entrando nel dettaglio, dunque, se il 27% dei navigatori americani (sui quali si concentra la ricerca) dice di aver scaricato musica o video dalla Rete, di questi la metà dichiara di averlo fatto al di fuori dei due metodi fino ad oggi considerati "tradizionali": quello – illegale e biasimato dall’industria discografica, ma gratuito per l’utente;  a quello legale, dei servizi online a pagamento come iTunes (il servizio di Apple che permette di scaricare ogni canzone per l’ Ipod ad un costo di 0. 99 $ ) . Il rapporto fa luce dunque su non una ma diverse "terze vie": l’utilizzo di riproduttori Mp3 – ma anche di blog e istant messaging – per scambiarsi canzoni in barba alle disposizioni sul copyright. Fortunatamente per le etichette discografiche, le cifre di Pew Internet evidenziano anche una crescita costante del download legale rispetto a quello pirata: ad oggi il 43% di chi scarica musica dalla Rete ha provato i siti legali, contro il 24% del 2004.
Resta, sullo sfondo, un’ombra. Una piccola ma preoccupante percentuale di utenti che si sono allontanati dalla musica via Internet, legale o illegale che sia. Tra le motivazioni, il timore di avere problemi o seccature legali oppure il fastidio per virus e pubblicità invasive  .
 
Brano modificato e tratto dal Corriere della Sera di data odierna.
 
Gioia 
 
 
 

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