CHI ERA NEWTON?
Isaac Newton era un uomo scorbutico e sgradevole. Era paranoico, temeva la povertà e le critiche degli altri. Era litigioso e si imbarcò in competizioni accanite con molti suoi contemporanei.
Sir Isaac Newton è stato un matematico, fisico e alchimista inglese. Citato anche come Isacco Newton, è considerato una delle più grandi menti di tutti i tempi.
Descrisse la legge di gravitazione universale, ovvero si tratta della forza generata dal campo gravitazionale, ed è responsabile dell’interazione tra oggetti dotati di massa, sorgenti del campo stesso. Inoltre, attraverso le sue leggi del moto, Forza e Inerzia, creò i fondamenti per la meccanica classica.
A Newton si deve, anche, la sistemazione matematica delle leggi di Keplero sul movimento dei pianeti. Oltre a dedurle matematicamente alla soluzione del problema della dinamica applicata alla Forza di gravità, generalizzò delle leggi intuendo che le orbite (come quelle delle comete) potevano essere non solo ellittiche, ma anche iperboliche e paraboliche.
Diventò famoso, poiché fu il primo a dimostrare che la luce bianca è composta dalla somma di tutti gli altri colori. Avanzò proponendo ipotesi le quali affermavano che la luce fosse composta da particelle da cui nacque la teoria corpuscolare della luce in contrapposizione ai sostenitori della teoria ondulatoria della luce.
LA VITA DELLO SCIENZATO.
Newton nacque nelle vicinanze di Londra, precisamente a Lincolnshire il 4 gennaio 1643, in una famiglia di allevatori.
Frequentò le scuole superiori a Grantham e nel 1661 entrò al Trinity College di Cambridge, dove studiò matematica, approfondendo nello stesso tempo le conoscenze di fisica e di astronomia.
Tra il 1665 ed il 1667, essendo chiuso il College a causa di un’epidemia di peste che colpì l’intera Inghilterra, si ritirò nel suo villaggio natale, dove poté dedicarsi con tranquillità ai suoi studi, elaborando la maggior parte delle sue scoperte in campo fisico, matematico ed astronomico. Tornato a Cambridge nel 1669, gli fu assegnata la cattedra di matematica, entrando, poco dopo, a far parte della Royal Society di Londra (1672), alle comunicazioni della quale fu affidata la diffusione delle sue scoperte.
Nel 1685, Newton diede la prima formulazione della sua teoria della gravitazione universale, con la quale i fenomeni terrestri venivano unificati a quelli celesti, riconducendo in un unico grande sistema teorico le leggi di Keplero sulle orbite planetarie e quelle di Galileo sulla caduta dei gravi, in quanto afferma che i corpi materiali cadono, nel vuoto tutti con la stessa accelerazione, indipendentemente dalla loro massa.
Nel 1688, Newton iniziò la sua attività politica essendo stato eletto dall’Università di Cambridge come proprio rappresentante al Parlamento.
Tra il 1691 e il 1694 ebbe un grave esaurimento nervoso, dovuto forse all’impegno profuso nell’elaborazione dei Principia e anche per l’incendio del laboratorio nel quale andarono perduti numerosi suoi scritti e buona parte delle sue attrezzature scientifiche.
Successivamente fu nominato ispettore della Zecca e in seguito ne divenne direttore, per via delle sue ricerche nel campo della chimica e della metallurgia. In tale veste rivelò un atteggiamento molto duro, facendo applicare la legge in maniera rigida e mandando alla forca più di un falsario, sordo a ogni richiesta di clemenza.
Nel 1703 fu nominato presidente della Royal Society, carica che mantenne fino alla sua morte.
Il 31 marzo 1727 il suo grande successo finì in Inghilterra, a Londra.
INTERESSI.
Quest’uomo dedicò molto del suo tempo anche all’alchimia, cioè ogni cosa poteva trasformarsi in oro. L’interesse di Newton nell’alchimia non può essere isolato dai suoi contributi alla scienza; se non avesse creduto nell’idea occulta dell’azione a distanza, attraverso il vuoto, probabilmente non avrebbe sviluppato la sua teoria sulla gravità.
Filosofo, scienziato, matematico, ma anche religioso. Negli anni sessanta, Newton scrisse numerosi opuscoli religiosi sulla interpretazione della Bibbia. Credeva che in vari punti il testo del libro fosse stato forzato e falsificato e si adoperò in ogni misura per riuscire a trovare il significato originale del libro. Credeva che le Scritture fosse opera divina ma considerava Dio come un demiurgo, un “orologiaio” dell’Universo.
Odiava la chiesa cattolica. Era vegetariano e a questa scelta etica si ispirò la critica della crudeltà sugli animali.