(AGI) – Colombo, 28 gen. – Voci di un’imminente nuovo tsunami: solo voci, ma tanto e’ bastato perche’ sulle coste dello Sri Lanka colpite dallo tsunami dello scorso 26 dicembre si scatenasse il panico. Migliaia di persone hanno lasciato le case, le scuole sono state chiuse precipitosamente, la gente ha cercato rifugio sicuro nelle zone interne. La fretta ha causato anche qualche incidente lungo la principale arteria di collegamento verso il sud; e mentre la polizia tentava di rassicurare la popolazione che non c’era alcuna onda gigante in arrivo, le autorita’ contattavano affannosamente le agenzie internazionali per sapere se ci fosse stato qualche terremoto nell’area.
A scatenare l’ondata di panico e’ stata probabilmente un’intervista radiofonica del ministro delle scienze, che ha ipotizzato l’eventualita’ di un altro tsunami. Ma nella psicosi del momento, le sue previsioni di lungo periodo sono state scambiate per l’avvertimento di un pericolo imminente.
Secondo gli ultimi dati del governo di Colombo, il maremoto del 26 dicembre nello Sri Lanka ha causato 30.957 vittime, oltre a 5.637 dispersi e ha causato quasi 40.000 senzatetto