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Il Boomerang politico ed emotivo delle bare americane.


A Chicago avevano messo 600 paia di scarponi in una piazza vuota per indicare le perdite americane. Fino ad oggi dopo un anno di guerra, non si era quasi mai vista in patria la bara di un soldato USA. Il Pentagono lo aveva proibito. La motre in Irak non doveva entrare nelle famiglie americane: avrebbe rievocato le migliaia di sacchi di plastica nera coi corpi dei marines uccisi in Viet Nam. Venerdì 23 i più grandi giornali americani hanno messo le bare in prima pagina. Il dibattito è accesissimo come lo scontento popolare che cresce con la paura. Un’impiegata di un’agenzia aerea che ha scattato le foto per prima è stata licenziata insieme al marito. Le “bare segrete” coi soldati morti, allineate con rispetto nelle pance di cargo che tornano dal Golfo sono più eloquenti di qualsiasi discorso patriottico. Sono il segno del dolore di una nazione, del prezzo umano che paga per continuare una guerra che il resto del mondo non voleva. E’ un bene che l’america le veda e rifletta. La democrazia non la impongono gli eserciti stranieri: la scelgono i popoli.

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  1. Patti Internazionali sui Diritti Umani

    PARTE PRIMA

    Articolo 1

    1. Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale.
    2. Per raggiungere i loro fini, tutti i popoli possono disporre liberamente delle proprie ricchezze e delle proprie risorse naturali, senza pregiudizio degli obblighi derivanti dalla cooperazione economica internazionale, fondata sul principio del mutuo interesse, e dal diritto internazionale. In nessun caso un popolo può essere privato dei propri mezzi di sussistenza.
    3. Gli Stati parti del presente Patto, ivi compresi quelli che sono responsabili dell’amministrazione di territori non autonomi e di territori in amministrazione fiduciaria, debbono promuovere l’attuazione del diritto di autodeterminazione dei popoli e rispettare tale diritto, in conformità alle disposizioni dello Statuto delle Nazioni Unite.

    (*)Il Patto, adottato dall’Assemblea Generale il 16 dicembre 1966, è entrato in vigore il 3 gennaio 1976.

    Fonte: http://www.onuitalia.it

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