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L’INDUSTRIA E IL ROBOT

I robot industriali sono macchine automatizzate, capaci di svolgere determinate fasi dei processi di produzione industriale. Si dicono "antropomorfi" quando hanno una struttura somigliante a quella di una parte anatomica umana – nella maggior parte dei casi, a un braccio – e ne sanno imitare tutti i possibili movimenti. I robot di saldatura, ad esempio, sono spesso robot antropomorfi. Le origini di questo tipo di dispositivi vanno ricercate nel XVIII secolo, quando, nelle industrie tessili europee, comparvero i primi telai controllati da nastri di carta perforati. Con la rivoluzione industriale, le fabbriche assunsero un livello crescente di meccanizzazione e automazione, fino all’organizzazione dei processi in catene di montaggio. I primi veri robot furono realizzabili, tuttavia, solo dopo l’invenzione del computer, negli anni Quaranta del Novecento. Il primo, chiamato Shakey, fu un modello sperimentale progettato dai ricercatori dello Stanford Research Institute alla fine degli anni Sessanta; era in grado di impilare dei blocchi, grazie all’uso di un computer che elaborava le informazioni visive raccolte da una videocamera.

A metà degli anni Settanta la General Motors finanziò un programma di sviluppo che permise a Victor Scheinman, ricercatore del Massachusetts Institute of Technology, di mettere a punto un braccio meccanico motorizzato, che diventò il "manipolatore universale programmabile per montaggio" (PUMA, Programmable Universal Manipulator for Assembly). Questo dispositivo segnò l’inizio dell’era dei robot.

si può trovare sull’enciclopedia multimediale encarta 2006

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