Blog e censura
La Camera dei deputati manda avanti il DDL anti-blog
… se il progetto di Legge venisse approvato come è ora proposto, saremmo nel migliore dei casi di fronte ad una legge passibile di più interpretazioni e quindi potenzialmente molto pericolosa. Facciamo un esempio di fantasia, ambientato a Paperopoli.
Rockerduck: “Se non cancelli l’articolo sul tuo blog che parla male di me, ti trascino in tribunale per diffamazione a mezzo stampa.”
Paperino: “Ma il mio blog non è una testata!”
Rockerduck: “Però hai un banner pubblicitario, quindi potresti essere un’impresa, e quindi devi iscriverti al ROC (ndr Registro degli Operatori di Comunicazione). Anzi, se non togli l’articolo ti denuncio pure per stampa clandestina.”
Paperino: “Ok. Sob.”
Articolo completo in Punto Informatico
Altri articoli:
.::. La legge italiana antiweb mobilita la rete .::.
.::. attenti a quello che dite! – blog e censura .::.
Articolo 2
1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le liberta’ enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico internazionale del paese o del territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
30 giorni per 30 articoli
Tra 30 giorni, il 10 dicembre 2008, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani compie 60 anni.
Poche parole. Solo 30 articoli che leggeremo insieme, a partire da oggi, accogliendo l’appello della Tavola della pace:
Chiunque tu sia, ovunque tu sia, bastano pochi secondi al giorno per imparare, ogni giorno, uno dei nostri fondamentali diritti e, insieme, delle nostre responsabilità. Non lasciare dunque che restino sulla carta. Conoscili. Comprendili. Meditali. Imparali. E impegnati a promuoverli e a difenderli: per te, per noi e per tutti gli esseri umani. Non lasciare che la violenza e l’indifferenza abbiano il sopravvento. Hanno già fatto troppo male a molti.
Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
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Questa settimana
… si viaggia in metropolitana con ATM M3 😀
via Maestro Alberto
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Congo. La guerra per l’iPod.
Cosa c’entra l’iPod con la guerra?
Leggete un po’ qui
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Campestre: fase d’istituto
Il nostro DJ.eX ha vinto la campestre e si è classificato per la fase provinciale. Complimenti vivissimi!!!
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Software proprietario e software libero
Per chi ha perso gli appunti 😉
Il software puo’ essere classificato in: proprietario e libero.
Il software proprietario (es. Windows) è protetto dal copyright (significa che esiste qualcuno che ne possiede i diritti). Questo tipo di software consente di eseguire il programma generalmente su una sola macchina. Non si puo’ utilizzare software proprietario senza averlo acquistato, e’ proibito distribuirne delle copie e non è possibile modificarlo.
Il software libero (es. Linux) dà all’utente quattro liberta’:
1. di eseguire il programma per qualsiasi scopo;
2. di studiare il programma e modificarlo (perche’ dà la possibilita’ di accedere al codice sorgente);
3. di distribuirne un numero illimitato di copie;
4. di pubblicare le versioni modificate del software.
Il software libero è anche chiamato open source (sorgente aperto).
Tratto da: Luciana Furlanetto, Filippo Viola – Liberamente informatica. Bologna, 2006.
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Aveva 13 anni
Aisha Ibrahim Duhulow, una piccola donna di 13 anni, il 27 ottobre e’ stata lapidata a morte.
La ragazza e’ stata interrata in uno stadio e gli uomini, addetti all’esecuzione, hanno iniziato a colpirla con delle pietre fino alla morte.
A Chisimaio, città portuale della Somalia, la ragazza era stata stuprata da tre uomini e si era rivolta ai miliziani per ottenere giustizia.
Con la sua denuncia aveva ottenuto l’arresto per adulterio e la condanna alla lapidazione. Nessuno degli stupratori, invece, e’ stato arrestato.
Fonte: Amnesty International