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la bomba atomica

La bomba atomica
La realizzazione delle bombe atoica è dovuta a numerosi scienziati e a una catena di successive scoperte, iniziate da Enrico Fermi nel 1934.
Albert Einstein, altro fisico tedesco emigrato, il 2 agosto 1939, indirizzò una lettera al presidente Roosevelt con la quale lo informava della possibilità di costruire un nuovo tipo di bomba basata sulla fissione nucleare. Con l’ingresso in guerra degli Stati Uniti nel dicembre del 1941, prese avvio il programma nucleare denominato “Progetto Manhattan”.
A capo del progetto venne posto il generale Leslie Richard Groves, ciò significava che i militari ne avrebbero controllato pienamente lo sviluppo.
In marzo 1943 venne avviato il progetto di studi sulla bomba: gli scienziati lavorarono nel timore di essere preceduti dai tedeschi, timore in gran parte infondato, come testimoniavano alcuni documenti nazisti caduti in mano alleata nel novembre del 1944, i quali rivelarono il ritardo dei colleghi tedeschi impegnati nei loro studi sulla bomba. Di fronte al mutato scenario bellico e scientifico che si presentò nel 1945, gli scienziati cominciarono a dubitare dell’utilità dell’impresa, anche in considerazione del tracollo militare giapponese.
Morto Roosevelt il 12 aprile 1945, spettava al successore Harry Truman la decisione dell’impiego della bomba. Questi formò un compitato di assitenza presieduto da Henry Lewis Stimson, affiancato da un sottocomitato consultivo composto dai maggiori responsabili del progetto Manhattan. Il 1° giugno 1945 il comitato suggerì al Presidente di sganciare la nuova arma su una città giapponese per colpire installazioni militari, circondate da edifici danneggiabili onde verificarne gli effetti.

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Le ferrovie

Le ferrovie
Le Ferrovie dello Stato furono istituite con la Legge n. 137 del 22 aprile 1905 assumendo a totale carico dello Stato la proprietà e l’esercizio della maggior parte delle linee ferroviarie nazionali fino ad allora in mano a varie società private. Per i primi due anni, operò un Comitato d’amministrazione, presieduto dal direttore generale Riccardo Bianchi. Le cariche di presidente del Comitato di amministrazione e di direttore generale coincisero, mentre il Consiglio di amministrazione, composto da otto consiglieri, iniziò a funzionare solo nel 1907. La sua struttura rimase sostanzialmente inalterata fino al Regio d.L. n. 130 del 2 febbraio 1920 con il quale il Consiglio di amministrazione passò da otto a sedici membri, cinque dei quali erano rappresentanti del personale dell’azienda. Fu stabilito che il presidente fosse nominato dal governo e la carica di direttore generale fu trasformata in quella di amministratore generale. All’interno del Consiglio di amministrazione, veniva istituito un Comitato per trattare la normale amministrazione.
Le ferrovie nel dopoguerra
Il periodo del dopoguerra si apre all’insegna della modernizzazione delle ferrovie italiane, che dovevano affrontare il problema della ricostruzione della rete, che già nel 1952 si poteva dire conclusa. Nel 1953 la Breda consegnava i due Elettrotreni 300 ed 250 Elrttrotreni, destinati a riproporre e innovare i servizi celeri e di lusso come rapidi e TEE. Mentre si ricostruiva la nuova Direttissima Firenze-Roma continuavano le elettrificazioni (la Milano-Venezia nel 1957,la Milano-Torino nel 1961) e il “vapore” abbandonava così la rete fondamentale. Iniziò l’epoca dei raddoppi, il più emblematico il raddoppio sulla Tirrenica meridionale, di 360 km.
Trenitalia – è la società che gestisce il trasporto delle merci e dei passeggeri; partecipata al 100%;
Sogin (SITA) – è la società che gestisce i servizi complementari per i viaggiatori; partecipata al 55%;
RFI (Rete Ferroviaria Italiana) – è la società che gestisce l’infrastruttura ferroviaria (binari, manutenzione); partecipata al 100%;
TAV – è la società che si sta occupando di realizzare in Italia la maggior parte della rete ad Alta Velocità-Alta Capacità (AV-AC); partecipata al 100% tramite RFI;
Grandi Stazioni – è la società che gestisce le 13 principali stazioni ferroviarie italiane; partecipata al 59,99%, altro capitale in mano ai privati;
Centostazioni – è la società che ha l’obiettivo di gestire e riqualificare 103 stazioni ferroviarie di medie dimensioni; partecipata al 59,99%, altro capitale in mano ai privati;
Italferr – è la società di ingegneria ferroviaria che si occupa di progettazione e direzione lavori per nuovi appalti; partecipata al 100%;
Ferservizi – è il “Centro Servizi” del Gruppo; partecipata al 100%;
Fercredit – è la società di servizi finanziari del Gruppo; partecipata al 100%.
Esistono poi diverse joint-venture e accordi, tra cui:
Allegro con l’austriaca ÖBB, che si occupa dell’offerta di treni per i collegamenti tra l’Austria e l’Italia.
Artesia con la francese SNCF, che si occupa dei collegamenti dalla Francia all’Italia via Parigi tramite il TGV e alcuni treni con carrozze letto.
Cisalpino e TiLo con la svizzera SBB CFF FFS, che si occupano rispettivamente dei collegamenti veloci e regionali tra la Svizzera e l’Italia
TSF con Finsiel (partecipata al 40%), che si occupa della gestione del “Sistema Informativo” delle FS S.p.A. Lo scorporo è avvenuto nel 1994 a seguito di una cessione di ramo d’azienda finalizzata all’amministrazione esternalizzata dell’intero patrimonio informatico della società

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La storia della strada

Nell’epoca le strade erano sentieri percorsidaglianimali;i fiumi era un problema per la gente perchè costituivano un ostacolo quasi insuperabili.La gente peteva passare solodove l’acqua era molto bassa.Poifurono costruitidei ponti che permise dei movimenti molto più facili per tuttinoi.(Nella provincia di Modena esistevano i tragheti).Le prime strade furono cosruti dai romani che erano abbondanti,spesso si sostituivano i percorsi alernative.
In pianura l’alagamento prodotto dallo straripamento di acque,cosi i nostri antenati preferirono i percorsi lungo i fiumi,per questo motivo adesso molte strade corrono a zig zag.I romani divisero le pianure i tanti campi a forma quadrata con delle centurriazione.
Il traffico era piu intenso cosi nn riuscirono a costruire città per questo motivo costruirono le autostrade lontano dalle case e tangenziale cosi evitarono i centri abitati.
Per evitare tutto il traffico ai semafori cosi decidero di costruire le rottatorie che facilitanolo scorrimento del trafico.
Invece i romanicostruivano le loro città sulle strade.Per molti secoli le città furono costruite sulle strade.
I tipi di strade sono:
Autostrada (tipo A, secondo il Codice della strada): strada extraurbana o urbana a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia
Strada extraurbana: strade fuori dal centro abitato, che mettono in comunicazione le varie città, Strada extraurbana principale (tipo B): strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno
due corsie di marcia e banchina pavimentata a destra.Strada extraurbana secondaria (tipo C): strada ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine.
Strada urbana: strade presenti nei centri abitati e dintorni.
Strada urbana di scorrimento (tipo D): strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia.
Strada urbana di quartiere (tipo E): strada ad unica carreggiata con almeno due corsie, banchine pavimentate e marciapiedi; per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita corsia di manovra, esterna alla carreggiata.
Strada locale (tipo F): strada urbana od extraurbana non facente parte degli altri tipi di strade. Itinerario ciclopedonale: strada locale, urbana, extraurbana o vicinale, destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell’utenza debole della strada. Strada di servizio: strada affiancata ad una strada principale (autostrada, strada extraurbana principale, strada urbana di scorrimento) avente la funzione di consentire la sosta ed il raggruppamento degli accessi dalle proprietà laterali alla strada principale e viceversa, nonché il movimento e le manovre dei veicoli non ammessi sulla strada principale stessa.

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La storia della strada

È facile intuire come la strada così come sopra definita sia stata con buona probabilità una diretta conseguenza dell’invenzione della ruota.

In epoca si costruivano strade lastricate con solchi longitudinali come sede per le ruote dei carri sorta di binari di pietra. I romani abili ingegnere svilupparono tecniche sulle quali si fonda ancora la nostra tecnica delle costruzioni stradali.

Una strada si presenta con una sua geometria longitudinale, planimetrica e altimetrica; la definizione di tale geometria rappresenta il progetto della strada.
Lo studio della geometria di una strada comprende oltre allo studio del suo asse anche quello della sua sezione trasversale.
Dal punto di vista planimetrico la strada è composta da tratti rettilinei opportunamente raccordati da curve quasi sempre circolari.
Dal punto di vista altimetrico la strada è composta da tratti a pendenza longitudinale costante, detti “livellette”, anch’essi raccordati con cuve circolari.
Il progetto della sezione trasversale consiste nella scelta del “tipo di strada” come appresso indicato.

I problemi più comunemente riscontrabili sono quelli relativi ai possibili cedimenti a causa delle scarse caratteristiche Portanza (geotecnica)|portanti dei terreni sottostanti, pericolo di Frana|frane nelle zone circostanti il tracciato (compreso il rischio di innescarle in corso d’opera), e Dissesto idrogeologico|dissesti idrogeologici in generale. In generale i fattori di instabilità relativi alla realizzazione ed alla manutenzione di una strada si suddividono in:
fattori geologici, che comprendono tutte le caratteristiche geologiche dei terreni attraversati con le relative problematiche in caso di portanza non sufficiente o di presenza di discontinuità tali da rappresentare un rischio di cedimento;
fattori Idrogeologia|idrogeologici, dal momento che la presenza di acqua nel sottosuolo può rappresentare un notevole problema diminuendo le caratteristiche di resistenza del terreno, o in presenza di materiali che rigonfiano a contatto con l’acqua l’alternanza di presenza (Pioggia|eventi piovosi) ed assenza (periodi secchi) di acqua nel terreno può portare alla fratturazione dello stesso e/o della strada. Questo fenomeno può presentarsi anche a causa del ciclo gelo/disgelo, che provoca appunto un aumento e diminuzione rispettivamente del volume del terreno;
*fattori idrologici, dal momento che le acque piovane determinano un’azione potenzialmente dannosa sia in caso di ruscellamento che di moto incanalato; nel primo caso si ha un’azione Erosione|erosiva estesa e, in caso di eventi piovosi di forte Pioggia Intensità|intensità, si può avere un abbattimento delle caratteristiche portanti tali da provocare lo scivolamento della sede stradale; nel secondo caso si ha solo l’azione erosiva che tuttavia, essendo concentrata, è di notevole entità e può generare dissesti.

Tuttavia è possibile anche realizzare una strada attraversando zone in cui ci sono problemi di questo tipo, naturalmente costruendo in parallelo delle opere in grado di salvaguardare l’integrità del tracciato. In caso di passaggio in versanti a rischio frana, ad esempio, si possono realizzare Frana Interventi di prevenzione|interventi protettivi e preventivi quali reti paramassi, chiodature, rimboschimento, Drenaggio (idraulica)|opere drenanti.Tipi di strade
Strada extraurbana o urbana a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia, eventuale banchina pavimentata a sinistra e corsia di emergenza o banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso e di accessi privati, dotata di recinzione e di sistemi di assistenza all’utente lungo l’intero tracciato, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore e contraddistinta da appositi segnali di inizio e fine; deve essere attrezzata con apposite area di servizio|aree di servizio ed aree di parcheggio, entrambe con accessi dotati di corsia di decelerazione|corsie di decelerazione e di corsia di accelerazione.
*Strada extraurbana: strade fuori dal centro abitato, che mettono in comunicazione le varie città
*Strada extraurbana principale (”tipo B”): strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia e banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso, con accessi alle proprietà laterali coordinati contraddistinta dagli appositi segnali di inizio e fine, riservata alla circolazione dl talune categorie di veicoli a motore; per eventuali altre categorie di utenti devono essere previsti opportuni spazi. Deve essere attrezzata con apposite area di servizio, che comprendano spazi per la sosta, con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione.
*Strada extraurbana secondaria (”tipo C”): strada ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine.
*Strada urbana: strade presenti nei centri abitati e dintorni
*Strada urbana di scorrimento (”tipo D”): strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai trasporto pubblico|mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso Semaforo (segnale)|semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali estranee alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate.
*Strada urbana di quartiere (”tipo E”): strada ad unica carreggiata con almeno due corsie, banchine pavimentate e marciapiedi; per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita corsia di manovra, esterna alla carreggiata.
Altri tipi: strade meno frequenti e meno usate nel linguaggio comune
Strada locale (”tipo F”): strada urbana od extraurbana non facente parte degli altri tipi di strade.
Itinerario ciclopedonale: strada locale, urbana, extraurbana o vicinale, destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e Pista ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell’utenza debole della strada
Strada di servizio: strada affiancata ad una strada principale (autostrada, strada extraurbana principale, strada urbana di scorrimento) avente la funzione di consentire la sosta ed il raggruppamento degli accessi dalle proprietà laterali alla strada principale e viceversa, nonché il movimento e le manovre dei veicoli non ammessi sulla strada principale stessa. Classificazione amministrativa delle strade in Italia
In Italia un’ulteriore classificazione viene fatta in base al demanio (stato, regione, provincia o comune) possessore (e in alcuni casi anche gestore) della strada. Tali categorie amministrative sono:
SS Strada Statale: si tratta delle strade considerate di interesse nazionale: le principali arterie nazionali, quelle che conducono al confine con stati esteri limitrofi o verso porti marittimi o aeroporti internazionali, per un totale di circa 12.000 km di strade. Con il Decreto Legislativo n. 112 del 1998, molte strade sono state cedute, dal demanio stradale nazionale, ai vari demani provinciali e regionali. La Società per Azioni – con socio unico, cioè a totale partecipazione statale – che gestisce tali strade è (e da quando è una S.P.A si scrive senza puntini poiché la sigla non vuol dire più Azienda Nazionale Autonoma delle Strade), fondata, nel 1946, sulle ceneri della vecchia A.A.S.S. (Azienda Autonoma Statale della Strada|Azienda Autonoma delle Strade Statali) a sua volta istituita nel 1928. La nomenclatura delle strade statali gestite dall’ANAS segue, generalmente, lo schema ”SS-n”, dove ”n” è un numero che va, in base alla vecchia classificazione dell’ANAS, dall’1 (Via Aurelia) al 680; le eventuali diramazioni portano invece il numero della Statale da cui si diramano, seguito da un “dir” o, a volte, da un “bis”. Sono considerate strade statali anche quelle la cui gestione è stata delegata alla Provincia Autonoma di Trento e alla Provincia Autonoma di Bolzano a seguito del Decreto Legislativo 2 settembre 1997, n° 320.
* SR Strada Regionale: si tratta delle strade considerate di interesse regionale o interregionale; di solito strade che collegano capoluoghi di provincia, generalmente arterie importanti e, il più delle volte, Strade Statali ri-destinate. Anche se la proprietà di queste strade appartiene al demanio delle singole regioni, la gestione spetta in via definitiva alle province o ad enti regionali (per esempio Veneto Strade). Esempi di Strade Regionali sono la ex Statale, ora Regionale 11 Padana Superiore (Torino-Venezia) o la 229 del lago d’Orta (Novara-Gravellona Toce).
* SP Strada Provinciale: si tratta delle strade di interesse provinciale, in pratica tutte le strade di proprietà della provincia; in Italia spesso prevale la connotazione storica, rispetto a quella tecnica, tanto che, alle volte, alcune importanti strade non sono classificate come Strade Provinciali, mentre lo sono altre di minore importanza.
*Sc Strada Comunale: questa categoria comprende strade considerate d’importanza comunale, nonché i tratti di Strade Statali, Regionali o Provinciali, che attraversano centri con più di 9999 abitanti.Strada Vicinale: questa categoria comprende tutte le strade che non sono state iscritte nelle categorie delle strade statali, regionali, provinciali e comunali. Le strade vicinali possono essere:
:Ad uso pubblico: questa categoria comprende tutte quelle strade aperte al pubblico transito o di proprietà del Comune o, se di proprietà di soggetti privati, gravate da un diritto reale di pubblico uso. Il Codice della strada – ai soli fini dell’applicazione delle norme in esso contenute – assimila le strade vicinali alle strade comunali, nell’ambito delle così dette strade extra urbane.

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Centrale eletrica

Per una produzione d’energia elettrica,dobbiamo prima ottenere la trasformazione di energia di un’altro tipo.Il primo passo di una qualsiasi fonte d’energia e la generazione meccanica,che serve a mettere in funzione un generatore di corrente per una conversione finale.
TIPI DI CENTRALI
I tipi di centrali sono:Le centrali elettriche che sono classificate in una base della fonte primaria.La centrale termoelettrica che si distinguono quando la sorgente d’energia e il calore che e generato da carbon fossile nafta.La centrale idroelettrica si distingue quando si sfrutta l’energia potenziale di una massa di caduta d’acqua.La centrale termo nucleari che si distinguono da un calore che proviene da un processo di una fissione nucleare.
LE CENTRALI MENO DIFFUSE
Le centrali meno diffuse sono quelle che sfruttano le fonti di energia alternative che sono:Le centrali centroligeotermiche che utilizzano il vapore acqueo che proviene all’internodella terra.La centralesolari oppure centrali elioletiche in cui utilizzan il calore raggiante del sole. Le centrali centrolioliche in cui utilizza il vento per far girare gli aerogeneratori che forniscono potenza per azionare il generatore di corrente. Ele centrali maremotrici,dove invece viene sfruttata l’energia cinetica legata al moto ondoso o ai flussi e riflussi delle maree,o quella termica relativa alla differenza di temperatura relativa fra la superficie e i fondali.

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