lion

Fine !!!!!

non vi sentite mai con un peso ?

è dopo esservi tolti quel peso essere cosi leggeri da volare ?

bè io si : infatti alle 10:00 di mattina del 22 giugno il mio peso spari, e tra pochi giorni sapro i risultati del orale.

mi dispiace di lasciare UNA PARTE dei compagni che mi erano simpatici con i prof

ma da una parte sono felice di andare in un altra scuola .  

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DEPOSITO 4′

Porto di ravenna La storia

La tradizione portuale di Ravenna, in virtù della sua fortunata posizione geografica, risale al I secolo a.C. quando Augusto vi dislocò una delle due flotte imperiali.

Il porto continuò ad essere attivo anche dopo la crisi dell’Impero del III sec. e conobbe nuovo splendore in età bizantina di cui ci è data testimonianza nei mosaici di Sant’Apollinare Nuovo.

La storia del porto è successivamente contrassegnata da interramenti, eventi alluvionali e dai necessari spostamenti da un’ansa all’altra della laguna che circondava la città.

A questa situazione ed al declino dei secoli successivi pose fine l’interessamento dello Stato Pontificio. Nel 1738 il porto Corsini (così chiamato in onore del Papa Clemente XII), un canale che si insinua dal mare fino alla città per oltre 11 km., iniziò la sua attività.

Il decollo del Porto di Ravenna come grande porto di rilevanza economica internazionale si ha nell’ultimo dopoguerra, in coincidenza con l’insediamento sulle sponde del porto canale di raffinerie e del petrolchimico legato alla scoperta di estesi giacimenti di metano nelle acque antistanti la città.

Con la crisi petrolifera degli anni ’70 si accentuano le caratteristiche commerciali dello scalo e, a quelli già avviati, si aggiungono, sempre per iniziativa di privati, nuovi terminal specializzati nella movimentazione di rinfuse, merci varie e container.

Oggi il Porto di Ravenna è una grande struttura in grado di offrire la più completa gamma di servizi ad ogni tipo di merce, è una realtà dinamica, oggetto di grandi investimenti pubblici e privati volti a migliorare le dotazioni infrastrutturali, ad ampliare ed al contempo specializzare l’offerta di servizi per ottenere standard qualitativi sempre più elevati.

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Cos’è il digital divide

Per Digital Divide si intende alla lettera divario, divisione digitale: esso viene inteso come mancanza di accesso. Storicamente, i primi che parlarono di digital divide furono Al Gore e Bill Clinton, quando, all’inizio degli anni novanta, intrapresero una politica di forte sviluppo e potenziamento dell’infrastruttura di internet negli Stati Uniti.  Con il passare del tempo, la “rivoluzione internet” inizia a interessare un po’ tutto il mondo industrializzato e queste tematiche cominciano ad essere sentite anche in altri paesi fino a raggiungere anche il sud del pianeta. Nell’ambito dell’informatica e delle nuove tecnologie, il paradigma tecnologico più sostenibile è sicuramente quello legato al free software.  

ciao da lion 🙂 🙂 🙂

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