Lucia.dele

Lista film horror

Ok vi informo subito che sono appassionata di film horror (ma molto horror), quindi eccovi qualche titolo di film horror molto belli da vedere (di notte possibilmente… altrimenti non ve li godete):

Paranormal activity 1-2, Scream, The Ring 1-2, Intervista col vampiro, Chiamata da uno sconosciuto, Nightmare (tutti e 8), La cosa, Dead silence, Zombieland, Un lupo mannaro americano a Londra, The uninvited, Lo squalo 1,…

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Non sentite la mancanza dell’ estate!?!?!?!?!?!?!?!? Io assolutamente siiiiiiiii!!!!! Devo aspettare  1 Aprile prima di andare a Mirabilandia!!!! Mi mancano il KATUN, l’ ISPEED, le Torri!!!! Uffaaaaaaa….

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Canzoni da ascoltare…

Queste sono alcune canzoni che a me piacciono molto, e faccio un elenco per chi volesse ascoltarle…

 Song:

ACDC – I love rock and roll;

Amy Castle – Cuppycake song;

Basshunter – All i never wanted, Dota, I can walk on water I can fly,

Caramell – Caramelldansen

Cesare Cremonini – Mondo

Glee – 4 minutes, Baby one more time, Bad Romance (video), Bohemian rhapsody, Defying gravuty, Dont’ rain on my parade, Don’t stop believing, Empire state of mind (video), Halo walking on sunshine, Highway to hell, I look to you, I want to hold your hand, I’m salve 4 U (vido), It’s my life, Jump (video), Me against th music, Physical, Poker face, Safety dance (video), Shout it out loud (video), Start me up, Stronger, Sweet transvestite, Telephone, The only exception, There’s a light, Thong song (video), Total eclipse of the heart, Touch a touch me, Toxic (video), Vogue, Whatever happened to saturday night.

Hilary Duff – Some ones watching over me

The rocky horror picture show – Time warp (video).

Spero che queste canzoni le ascoltiate, per me sono stupende !!!!! Divertitevi !!

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Invenzione curiosissima: si può depurare l’acqua utilizzando i fichi d’india……

Qualcuno potrà dire che si tratta di vecchi rimedi, solo perché si sfrutta un’antica tradizione messicana, ma si tratta di un metodo sperimentato per purificare l’acqua contaminata. Parliamo di una tecnica antica già nota ad alcune comunità messicane del XIX secolo, semplice ed economica. Per rimuovere le sostanze inquinanti, infatti, si usa il fico d’India, che è una pianta che tutti conoscono e che in inverno assume un colore arancio giallo verde rosso; è di taglia grande e può raggiungere anche i 1,8 m. di altezza. Mantiene la foglia in inverno.

Ecco una bella immagine per chi (caso mai) non avesse mai visto il fico d’india!

Crescendo il fico d’India sviluppa un arbusto tondeggiante. Norma Alcantar è la ricercatrice messicana dell’Università della Florida del Sud (Usa), che ha coordinato lo studio per depurare l’acqua utilizzando i fichi d’india. La ricercatrice Norma Alcantar racconta che sua nonna usava il liquido del fico d’India per rendere l’acqua potabile: lei era molto curiosa di capire come potesse funzionare la depurazione. Certo che in un mondo inquinato come quello di oggi uno degli aspetti fondamentali dell’ecologia, la cura delle acque, è assai importante! Pare proprio che adesso la ricercatrice sia riuscita a capire il segreto di quest’antica tradizione. E’ una trovata a dir poco geniale: il depuratore dell’acqua con il fico d’India! La ricercatrice ha studiato le proprietà delle sostanze verdi del fico e le loro reazioni con i contaminanti nell’acqua potabile. La sua ricerca ha così scoperto che la sostanza gommosa, o la mucillagine, che si trova nei cactus, è in grado di rimuovere i metalli pesanti, particelle e anche batteri dall’acqua che la rendono non potabile. I ricercatori hanno mescolato il fico d’india con i sedimenti e i batteri: hanno notato che in poco tempo le sostanze disciolte in acqua cominciavano ad agglomerarsi, formando nuclei più densi che, per il loro peso, si depositavano sul fondo. Quando l’esperimento è stato ripetuto con acqua contaminata addirittura “con arsenico”, quest’ultimo, interagendo con la mucillagine, saliva in superficie. Quindi nel primo caso è stato necessario filtrare l’acqua, nel secondo è stato sufficiente rimuovere lo strato superficiale. Il concetto di Norma Alcantar è quello di adattare questo materiale in macchinari portatili per le comunità che vivono nelle campagne ed utilizzarlo là dove c’è stata una esposizione ad acqua potabile inquinata. Si tratta di un dispositivo semplice ed immediato (oltrechè “naturale”), quindi va bene nelle zone rurali sottosviluppate, dove l’accesso alle tecnologie di filtrazione convenzionale dell’acqua inquinata è limitato. Il gruppo di studio della ricercatrice si è così concentrato sul fico d’India, un frutto molto più comune del cactus in quanto è diffuso nelle regioni aride del Messico, Stati Uniti occidentali e nel Mediterraneo (l’Italia ne è piena). Poiché il cactus può essere coltivato a livello locale, in modo sostenibile e a basso costo, potrebbe essere un agente ideale per il trattamento delle acque. Attualmente la ricercatrice sta lavorando con antropologi e geologi per usare e applicare questa tecnica nelle comunità che non hanno la possibilità di usare acqua pulita.

LUCIA ADELE N. 3^ A

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Eccezionale invenzione: depurare l’acqua utilizzando i fichi d’india.

Si sfrutta un’antica tradizione messicana, ovvero si utilizza grazie a questa, un metodo per purificare l’acqua contaminata. Si tratta di una tecnica antica che usavano le piccole comunità nel XIX secolo, semplice ed economica. Per rimuovere le sostanze inquinanti, infatti, si usa il fico d’India (Opuntia ficus-indica). Il Fico d’India è una pianta succulenta che in inverno assume una colorazione arancio giallo verde rosso; è di taglia grande e può raggiungere i 1,8 m. di altezza. Mantiene la foglia in inverno.

Eccone l’immagine per chi non avesse mai visto il fico d’india!

Crescendo sviluppano un arbusto tondeggiante. Norma Alcantar è la ricercatrice messicana dell’università della Florida del Sud (Usa), che ha coordinato lo studio. Norma Alcantar racconta che sua nonna usava il liquido del fico d’India per rendere l’acqua potabile. Crescendo la ricercatrice ha cercato di studiarne il motivo. In un mondo inquinato come quello di oggi uno degli aspetti fondamentali dell’ecologia, la cura delle acque, acquista ogni giorno più importanza. E sembra proprio che adesso la ricercatrica sia riuscita a capire il segreto di quest’antica tradizione. E’ una trovata a dir poco geniale e molto economica: il depuratore dell’acqua con il fico d’India. Norma Alcantar è docente associato del dipartimento di chimica e ingegneria biomedica presso l’Università del South Florida. La professoressa sta studiando le proprietà dei materiali verdi e le loro reazioni con i contaminanti nell’acqua potabile. La sua ricerca ha così scoperto che la sostanza gommosa, o la mucillagine, che si trova nei cactus, è in grado di rimuovere i metalli pesanti, particelle e anche batteri dall’acqua che la rendono non potabile. I ricercatori hanno mescolato il fico d’india con i sedimenti e i batteri, e in poco tempo hanno notato che le sostanze disciolte in acqua cominciavano ad agglomerarsi, formando nuclei più densi che per il loro peso si depositavano sul fondo. Quando l’esperimento è stato ripetuto con acqua contaminata con arsenico, quest’ultimo, interagendo con la mucillagine, saliva in superficie. Quindi nel primo caso è stato necessario filtrare l’acqua, nel secondo rimuovere lo strato superficiale. Il concetto di Norma Alcantar è quello di adattare questo materiale nei dispositivi portatili per le comunità rurali e sottosviluppate che sono stati esposti ad acqua potabile inquinata, e dove l’accesso alle tecnologie di filtrazione convenzionale è limitato. Il suo gruppo di studio si è così concentrato sul fico d’India, un frutto molto più comune del cactus in quanto è diffuso nelle regioni aride del Messico, Stati Uniti occidentali e nel Mediterraneo (l’Italia ne è piena). Poiché il cactus può essere coltivato a livello locale, in modo sostenibile e a basso costo, potrebbe essere un agente ideale per il trattamento delle acque. Attualmente la ricercatrice sta lavorando con antropologi e geologi per usare e applicare questa tecnica nelle comunità che non hanno accesso all’acqua pulita.

LUCIA ADELE N. 3^ A

Eccezionale invenzione: depurare l’acqua utilizzando i fichi d’india. Leggi tutto »