pablins

Fantasia o realtà? :)

Chi di voi non ha sinceramente mai pensato di essere invisibile? Un po’ proprio come Harry Potter in uno dei suoi film, ma ora stiamo parlando di qualcosa di REALE!
Infatti questo fatidico Mantello Invisibile, è stato inventato da un inglese che ha scoperto un materiale che nasconde gli oggetti e la luce esterna viene deviata lambendo l’oggetto che “scompare”. E’ quindi un un materiale capace di piegare la luce a proprio piacimento.
“Credevamo di aver scoperto tutto sull’elettromagnetismo” dice un altro scienziato, Roberto Olmi dell’Istituto di fisica applicata del Cnr di Firenze. “Fino a quando non si è aperta la strada ai metamateriali: strutture che assumono proprietà fisiche sconosciute in natura, grazie a una particolare disposizione delle componenti microscopiche”. Anche se, come spiega Pendry, utilizzare il mantello sarà tutt’altro che facile: “Per essere invisibili dobbiamo indossarlo, ma se lo indossiamo non possiamo guardare fuori. Senza contare la difficoltà di ritrovarlo dopo averlo tolto”. I risultati raggiunti oggi partono da lontano. “Alla fine degli anni ’60 – racconta Giuseppe Molesini dell’Istituto nazionale di ottica applicata del Cnr – il fisico russo Victor Veselago aveva teorizzato tutto questo, senza avere nessuno dei mezzi di cui disponiamo oggi. I suoi studi sono stati ripresi solo trent’anni più tardi. Molte delle prove sperimentali dimostrano che aveva visto giusto”. Se poi il mantello invisibile dovesse risultare del tutto inutile, i metamateriali potranno sempre servire a costruire microscopi potenti e fotografie tecnicamente perfette. 🙂
Non è che vorreste vedere un po’ come funziona? Eccovi il video:
Mantello invisibile
Fonti:

http://lascuoladelsapere.blogspot.com/2010/05/il-mantello-dellinvisibilita-tra-realta.html
Articolo n° 3
Paola Plaku

Fantasia o realtà? :) Leggi tutto »

E per le telecomunicazioni: la TV

 Per il mio lavoro di approfondimento ho scelto tra le telecomunicazione, la televisione, che mi ispirava molto! 😀 Comunque da qui si può vedere il lavoro che ho fatto in cui spiego in pratica cos’è la televisione attraverso il programma “GoAnimate”La tv!
Like it? Create your own at GoAnimate.com. It’s free and fun!
Mentre il video al momento non riesco a pubblicarlo era un altro mio video fatto questa volta non da spiegazioni, ma da immagini di “tutti i tipi” della televisione! …

_Paola

E per le telecomunicazioni: la TV Leggi tutto »

Ecco una delle innovazione che potrà cambiare la vita di molti: La protesi robotica

Cyberhand, ovvero la  Cyber mano. Questo è il suo nome ed è la prima protesi cibernetica. Infatti chi ha subito tragici incidenti potrà avere al di sotto del gomito una mano metallica, che  farà parte integrante del corpo non solo fisicamente ma soprattutto psicologicamente. Gli scienziati hanno promesso che mancano soltanto due anni, poiché il progetto è stato elaborato nei scorsi tre anni e mezzo di studi e ricerche. Si sono riuniti dalla  Germania, Spagna, Danimarca, Inghilterra e Italia. Questa mano robotica non è solo del tutto simile a quella umana, ma con essa si può ottenere una fluidità di movimenti, che sono per niente ‘robotici’ e in più potrà “far sentire” l’oggetto che si vuole stringere in mano, con tutte le caratteristiche del tatto,potrà percepire  se una cosa è ruvida, liscia, morbida, dura, fredda, calda. E’ capace non solo di distinguere se una cosa è calda o fredda, ma anche se è calda o caldissima, è anche capace di distinguere il materiale con cui è fatta oppure con che velocità si riscalda. Ma soprattutto, sarà la prima protesi che la persona riuscirà a identificare come propria, come una mano “naturale”. È una vera rivoluzione, anche perché prima, la mano si muoveva soltanto dopo la contrazione dei muscoli del braccio, invece ora con la Cyberhand sarà possibile svolgere dei movimenti ampi e dipendenti dalla volontà nel modo più diretto e naturale. C’è un però, perché bisogna ancora mettere a punto ancora gran parte sull’aspetto più delicato,  quello appunto del collegamento tra l’arto artificiale e la rete neurale. Ciò è possibile perché dopo la perdita traumatica dell’arto, il cervello si riorganizza. E spesso alcune aree cerebrali vicine a quelle che prima controllavano la mano, come quelle responsabili dell’avambraccio, vanno a occupare il posto lasciato “vuoto”.  Capita così che alcuni particolari punti dell’arto, per il cervello dell’amputato corrispondano al mignolo, all’anulare, e così via, della mano mancante. E che quindi il paziente abbia la sensazione di “sentirla” pur sapendo che non c’è più. Trovando quegli esatti punti e andando a stimolarli, ecco che si ottiene l’illusione voluta.
La strada della studio delle cyber mani è anche molto costosa, ma i finanziamenti europei sono finiti a gennaio 2010. Ma chissà che in un futuro non troppo lontano, le Cyberhand non possano semplificare la vita di chi ha perso un arto o anche di chi è costretto a lavorare quotidianamente a contatto con materiali pericolosi.
Ecco anche il video, in cui si vedeno varie azioni svolte dalla CYBERHAND

Ecco una delle innovazione che potrà cambiare la vita di molti: La protesi robotica Leggi tutto »