Poesia

L’anno nuovo

auguri-capodanno

 

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.

Gianni Rodari

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Si’, mi ricordo

Si’, mi ricordo,
andarono spinti e consapevoli
che uno sempre restera’
per accendere il lume.
Andarono,
con la sciarpa al collo
per illudere un tepore.
Mi saluto’ Miriam.
Mi salutarono i gemelli Cohen.
Ines mi dono’ l’ombrello
nella pioggia che cadeva.
E Raoul, il biondo Raoul
quel piccolo fermaglio
che serrava il grembiule
della nostra scuola.

Gli addii – Gian Ruggero Manzoni. Moretti & Vitali. Bergamo, 2003

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Ai ragazzi che stanno festeggiando

Nessun uomo può rivelarvi nulla, se non quello che già sonnecchia nell’alba della vostra conoscenza.
Il maestro che cammina all’ombra del tempio tra i discepoli non elargisce la sua sapienza, ma piuttosto la sua fede e il suo amore.
Se egli è saggio non vi invita ad entrare nella dimora del suo sapere, ma vi guida piuttosto verso la soglia della vostra mente.
L’astronomo può dirvi ciò che sa degli spazi, ma non può darvi la sua conoscenza.
Il musico può cantarvi la melodia, ma non può darvi l’orecchio che fissa il ritmo, né l’eco che rimanda il suono.
E colui che è esperto nella scienza dei numeri può descrivervi il mondo del peso e della misura, ma oltre non può condurvi.
Poiché la visione di un uomo non presta le proprie ali a un altro uomo.

[E così come ognuno è solo nella vita,
ugualmente deve in solitudine conoscere la vita e comprenderla.] *

Gibran Kahlil Gibran

* carla

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