Viaggio nei diritti

20 novembre…

20 novembre 1989, 20 novembre 2008…. Forse x molti di voi è un giorno come gli altri, ma è molto di +… Sì, perchè in questo pomeriggio bisogna fare gli auguri alla Dichiarazione dei Dirirtti del Bambino, che esattamente 19 anni fa è stata firmata a New York dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.                  In questa carta sono stati ribaditi i diritti fondamentali dell’uomo, con maggiore libertà di parola. Le Nazioni Unite hanno anche dichiarato che nella Dichiarazione ciauscuno può avvalersi di tutti i diritti e tutte le libertà che vi sono scritte , senza distinzioni di razza, colore, sesso, lingua, religione, nazionalità, ricchezza, nascita, opinioni di pensiero o politiche, ricordando che nella Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo esse hanno proclamato che ogni bambino ha diritto a un aiuto e un’assistenza di particolare importanza, e che la famiglia, che è l’unità fondamentale, riceva l’assistenza di cui necessita per poter accudire al meglio il proprio figlio affichè cresca in un ambiente familiare di amore, felicità e comprensione per prepararlo ad avere una sua vita individuale e far parte della società, educandolo con gli ideali che sono proclamati nella Carta delle Nazioni Unite.

 

 

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diritti del bambino e diritti dell’uomo

il 20 nobvembre 1989 esattamente 19 anni fa nacque la convenzione dei diritti del bambino.
ed entrò in vigore il 26 marzo 1997.
i popoli delle Nazioni Unite hanno ribadito nella loro Carta la loro fede nei diritti fondamentali dell’uomo e nella dignità e nel valore della persona umana e hanno risolto di favorire il progresso sociale e di instaurare delle migliori condizioni di vità in una maggiore libertà.
riconoscendo che le nazioni unite, nella dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e nei patti internazionali relativi ai diritti dell’uomo hanno proclamato e hanno convenuto che ciascuno può avvalersi di tutti i diritti e di tutte le libertà che vi sono enunciate, senza distinzione di sorta in particolare di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica e di ogni altra opinione, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di ogni altra circostanza.

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la discriminazione

Cosa significa discriminazione?

La discriminazione è il trattamento non paritario attuato nei confronti di un individuo o un gruppo di individui in virtù della loro appartenenza ad una particolare categoria. Alcuni esempi di discriminazione possono essere il razzismo, il sessismo e l’omofobia.
Due caratteristiche principali necessarie a definire discriminazione un atteggiamento nei confronti di un individuo o un gruppo di individui sono:
_ un trattamento particolare, diverso rispetto agli altri individui o gruppi di individui;
_ un’assenza di giustificazione per questo differente trattamento.
Con questa definizione è chiaro che trattamenti particolari come i congedi di maternità non siano discriminatori perché giustificati dalla situazione.
Tuttavia il consenso sociale è un indicatore piuttosto inaffidabile per determinare ciò che sia definibile discriminazione e ciò che non lo è. Ciò che ora è considerato normale e non discriminatorio, infatti, in un altro tempo o in un altro luogo può essere considerato discriminazione. Un esempio di come uno stesso criterio di valutazione può essere discriminatorio o meno è l’età: a volte usato in modo consensuale, a volte in modo discriminatorio.La discriminazione ha origini molto antiche.

Discriminazione diretta.
Vi è discriminazione diretta quando – a parità di situazione – una persona è trattata meno favorevolmente di un’altra a causa della propria origine razziale o etnica, della religione o della professione di fede, di una invalidità, dell’età o del proprio orientamento sessuale.
Un esempio di discriminazione diretta è un annuncio di lavoro che riporti specificamente la dicitura contenente la specificazione “astenersi inabili handicappati”.

Discriminazione indiretta.
In realtà, però, la discriminazione assume spesso forme più sottili. Ecco perché le norme riguardano anche la discriminazione indiretta. Quest’ultima si verifica quando una disposizione, un criterio o una pratica apparentemente neutrali in realtà discriminano le persone sulla base della loro origine razziale o etnica, della religione o della professione di fede, per una invalidità, per l’età o per il proprio orientamento sessuale, tranne nel caso in cui tale pratica possa essere giustificata obiettivamente da uno scopo legittimo.
Un esempio di discriminazione indiretta è chiedere a tutte le persone che fanno domanda per un certo lavoro di superare una prova in una specifica lingua, sebbene la lingua in questione non sia necessaria ai fini dello svolgimento del lavoro. Tale prova escluderebbe le persone di diversa madre lingua.

 Voglio fare un appello contro il razzismo e la discriminazione.
Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri. E se voi avete il diritto…di insegnare che italiani e stranieri possono lecitamente anzi eroicamente squartarsi a vicenda, allora io reclamo il diritto di dire che anche i poveri possono e debbono combattere i ricchi. E almeno nella scelta dei mezzi sono migliore di voi: le armi che voi approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto.

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Articolo 11

  1. Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
  2. Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.

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La musica per i diritti umani

Da oggi nei negozi di dischi 17×60, il CD compilation per il 60° anniversario della Dichiarazione universale  dei diritti umani

La tracklist:

1.    Ivano Fossati – Pane e coraggio
2.    Subsonica – Canenero
3.    Daniele Silvestri – Il mio nemico
4.    Sud Sound System – Bomba innescata
5.    Enzo Avitabile – Tutt’egual song ‘e criature
6.    Gianmaria Testa – Al mercato di Porta Palazzo
7.    Mariella Nava & Dionne Warwick – It’s Forever
8.    Samuele Bersani – Occhiali rotti
9.    Paola Turci – Rwanda
10.    Giorgio Canali & Rossofuoco – Canzone della tolleranza e dell’amore universale
11.    Elena Vittoria – Peacock (Premio “Una Canzone per Amnesty” ed. 2008)
12.    Eugenio Bennato – Canzone per Beirut
13.    Max Gazzè – Avanzo di galera
14.    Modena City Ramblers – Ebano
15.    Niccolò Fabi – Milioni di giorni
16.    Antonella Ruggiero – Canzone tra le guerre
17.    Jovanotti – Mani in alto

Fonte: Amnesty International – Italia

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Blog e censura

La Camera dei deputati manda avanti il DDL anti-blog

… se il progetto di Legge venisse approvato come è ora proposto, saremmo nel migliore dei casi di fronte ad una legge passibile di più interpretazioni e quindi potenzialmente molto pericolosa. Facciamo un esempio di fantasia, ambientato a Paperopoli.
Rockerduck: “Se non cancelli l’articolo sul tuo blog che parla male di me, ti trascino in tribunale per diffamazione a mezzo stampa.”
Paperino: “Ma il mio blog non è una testata!”
Rockerduck: “Però hai un banner pubblicitario, quindi potresti essere un’impresa, e quindi devi iscriverti al ROC (ndr Registro degli Operatori di Comunicazione). Anzi, se non togli l’articolo ti denuncio pure per stampa clandestina.”
Paperino: “Ok. Sob.”

Articolo completo in Punto Informatico

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