Save the frog day
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Tutti i depositi vanno pubblicati sul blog o sul wiki (progetti collettivi).
8 aprile 2009 – Deposito della situazione da studiare e obiettivi della ricerca
16 aprile 2009 – Deposito:
– ricerca informativa: bibliografia che si intende utilizzare e una frase quesito che delimiti l’argomento della ricerca;
– osservazione diretta: progetto dell’esperienza di osservazione;
– indagine: questionario;
– intervista: traccia;
– laboratorio: progetto.
12 – 13 maggio 2009: risultati del lavoro (cfr. calendario)
I depositi vanno inseriti nella categoria Percorsi
Calendario approfondimento N. 5 Leggi tutto »
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24 febbraio 2009 – Deposito della situazione da studiare e obiettivi della ricerca
3 Marzo 2009 – Deposito:
– ricerca informativa: bibliografia che si intende utilizzare e una frase quesito che delimiti l’argomento della ricerca;
– osservazione diretta: progetto dell’esperienza di osservazione;
– indagine: questionario;
– intervista: traccia;
– laboratorio: progetto.
31 marzo – 1° aprile: risultati del lavoro (cfr. calendario)
NB. Tutti i depositi vanno inseriti nella categoria Percorsi
Calendario approfondimento N. 4 Leggi tutto »
La Chiesa celebra la Candelora il 2 febbraio. La festa, cade quaranta giorni dopo il Natale, e commemora la Purificazione di Maria e la presentazione di Gesù al Tempio. Il nome Candelora deriva dalle candele benedette che un tempo venivano portate in processione lungo le strade e i vicoli della capitale.
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Per saperne di più: wikipedia e le voci correlate
Candelora, i ceri benedetti e la festa pagana della luce Leggi tutto »
Per favorire la collaborazione in rete e per un uso ”razionale” del tempo ho predisposto un calendario di lavoro che vi invito a rispettare.
Tutti i depositi vanno pubblicati sul blog o sul wiki (progetti collettivi).
Calendario approfondimento N. 3
21 gennaio 2009 – Deposito della situazione da studiare e obiettivi della ricerca
28 gennaio 2009 – Deposito:
– ricerca informativa: bibliografia che si intende utilizzare e una frase quesito che delimiti l’argomento della ricerca;
– osservazione diretta: progetto dell’esperienza di osservazione;
– indagine: questionario;
– intervista: traccia;
– laboratorio: progetto.
17 – 18 Febbraio: risultati del lavoro (cfr. calendario)
La nota dla Pasquetta
e’ scor e’ ciù e la zveta
Traduzione
La notte della Pasquetta
parlano il chiù e la civetta
“… Era credenza tradizionale che la notte dell’Epifania gli animali (in special modo quelli della stalla) acquistassero parola umana e nei loro discorsi si soffermassero a valutare l’operato dei padroni e a predire loro il futuro.
L’Epifania, divenuta nel calendario liturgico cristiano celebrazione della manifestazione di Dio agli uomini nella persona del Figlio, con la presentazione di Cristo ai Magi, era anticamente, in religioni precristiane, la data di chiusura delle «dodici notti» dedicate al passaggio dell’anno, nel periodo successivo al solstizio invernale. Mettendo fine ad un periodo ‘fuori del tempo’, quindi aperto, come si credeva, al ritorno e alla presenza dei morti nella dimensione terrena, essa fungeva da ricorrenza manistica importante, perché i defunti e gli Antenati (protagonisti di diffusi culti dei morti strettamente collegati ai culti agrari di fertilità e fecondità) in quel giorno (o meglio in quella notte) portavano un augurio di abbondanza e doni ai vivi (i ‘pasqualotti’, che vanno a cantare di casa in casa la Pasquella, e la figura della Befana che porta doni rappresentano, in origine, i morti). Nell’ambito di questo insieme celebrativo, si pensava anche che i defunti si incarnassero, in quella notte, negli animali della stalla (probabile persistenza nel culto dei morti, tipico di popoli agricoltori, e di quello del «Signore degli animali», proprio di società di cacciatori e allevatori). Per questo gli animali, in cui si incarnano temporaneamente i defunti, hanno, nella notte dell’Epifania, parola umana e capacità divinatorie. Non solo: il contatto uditivo con loro può essere pericoloso, e l’incauto ascoltatore sarà costretto a seguirli quando, finita la notte magica, essi torneranno nella dimensione inferica o ultraterrena; e questo è ben testimoniato nel folklore romagnolo, secondo il quale il più ricorrente pronostico fatto dagli animali (si tratta sempre di bovini) in quella notte riguarda proprio la morte dell’ascoltatore (di solito il padrone o il bovaro).
La vigilia dell’Epifania si cercava dunque di ingraziarsi i bovini, governandoli «senza risparmio», come ricorda Placucci (1818 [1952]: 119), perché non avessero «a dir male né del padrone, né del loro custode»; si evitava inoltre di entrare nella stalla in quella notte…”.
Eraldo Baldini, Giuseppe Bellosi – Calendario e folklore in Romagna. Ravenna, 1995. II edizione.
Riedizione di Epifania. Ludus litterarius, 6 gennaio 2006
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Stamattina mi sono alzato
O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
Stamattina mi sono alzato
E ho trovato l’invasor
O partigiano portami via
O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
O partigiano portami via
Che mi sento di morir
E se io muoio da partigiano
O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
E se io muoio da partigiano
Tu mi devi seppellir
E seppellire lassu’ in montagna
O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
E seppellire lassu’ in montagna
Sotto l’ombra di un bel fior
E le genti che passeranno
O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
E le genti che passeranno
Mi diranno che bel fior
E questo e’ il fiore del partigiano
O bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao
E questo e’ il fiore del partigiano
Morto per la liberta’
E questo e’ il fiore del partigiano
Morto per la liberta’